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19 Dicembre 2023

Il test del sudore in soggetti in trattamento con il Kaftrio

Autore: Dalila
Domanda

Buongiorno, ho una domanda molto importante riguardante i risultati del test del sudore post Kaftrio. Assumo Kaftrio da 2 anni ma l’ultimo test del sudore, a differenza dei precedenti è risultato borderline! Ho fatto caso in un secondo momento al fatto che la mattina in cui ho effettuato il test del sudore avevo fatto colazione e assunto Kaftrio da una ventina di minuti e forse neanche: può questo aver compromesso il risultato che quindi è stato in qualche modo “falsificato” perché il farmaco non ha fatto in tempo ad essere assimilato? Ho assunto il farmaco sempre regolarmente, anche i giorni prima del test del sudore, però immagino che terminata l’emivita del farmaco, terminino anche i suoi effetti e di conseguenza il test del sudore potrebbe apparire alterato, questo è il ragionamento che mi sono fatta. Potrebbe corrispondere a realtà? O una solo somministrazione non andrebbe a modificare i risultati? Preciso che tutti i test precedenti (risultati negativi) sono sempre stati eseguiti dopo minimo 2 ore dall’assunzione del farmaco. Chiedo inoltre, a tal proposito, qual è la condizione ideale per eseguire il test del sudore, dopo quanto dall’assunzione del farmaco può essere considerato un test attendibile ai fini del monitoraggio dell’efficacia di Kaftrio? Vi ringrazio anticipatamente ed auguro buone feste.

Risposta

Se comprendiamo bene, ciò che la nostra interlocutrice vuole sapere è come mai ha avuto all’ultimo controllo un valore di cloro sudorale più elevato rispetto ai precedenti da quando ha avviato il trattamento con Kaftrio.
Quello che sappiamo attualmente è che i diversi componenti di Kaftrio hanno un picco di concentrazione nel torrente circolatorio tra 3 e 6 ore dall’ultima dose, pertanto eseguire il test del sudore a 20 minuti o a 2 ore dall’ultima dose non dovrebbe influenzare il risultato.

Bisogna però fare ulteriori considerazioni. Il test del sudore ha una variabilità biologica intra-individuale (ovvero fluttua se eseguito nello stesso soggetto nel tempo) e questa variabilità è stimata tra il 20 e il 30% nei soggetti con fibrosi cistica (come riportato in questo e questo studio).
Altri fattori che possono influenzare il valore di cloro nel sudore sono legati alla quantità di grasso contenuta nel pasto che precede l’assunzione del farmaco (come si legge nelle indicazioni del Kaftrio, qui). In caso di insufficienza pancreatica, anche alla quantità di enzimi pancreatici assunti con il pasto.
Ci sono infine: cibi, bevande e farmaci (come si legge qui) e condizioni di esposizione (esplicitate in questo articolo) che possono influenzare la quantità di Kaftrio disponibile.

Non conoscendo in dettaglio la condizione specifica di questo caso è possibile che almeno uno di questi fattori possa, almeno in parte, giustificare questo aumento del valore del cloro sudorale all’ultimo controllo.

Dott.ssa Natalia Cirilli, Centro Regionale Fibrosi Cistica, Ancona


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