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1 Aprile 2021

Ingestione accidentale di muffe e rischio di patologia FC

Autore: Ludovica
Domanda

Il dubbio che vi chiedo gentilmente di chiarire é sorto dall’aver accidentalmente ingerito un morso di un panino con dentro formaggio e prosciutto ammuffiti. Me ne sono resa conto subito dopo il primo morso, quindi non si tratta di una grande quantità, ma questo ha fatto sorgere in me una forte preoccupazione legata alla mia patologia. Può essere questo il mezzo, essendo la muffa un fungo, per essere colonizzata dal fungo in questione? So che la domanda è alquanto bizzarra, ma ho bisogno di chiarimenti non avendo trovato niente a riguardo sul web. Grazie anticipatamente.

Risposta

È vero che le muffe possono essere pericolose, ma il pericolo maggiore, sia per i soggetti sani sia per quelli che hanno la fibrosi cistica, è quando vengono ripetutamente inalate. Si ritiene irrilevante, anche per chi ha la FC, il rischio del passaggio nel sangue e di lì la localizzazione polmonare di una piccola quantità di muffa ingerita accidentalmente, oppure la colonizzazione, vale a dire l’insediamento cronico a livello di qualsiasi altro organo.

Di seguito riportiamo parte di un articolo tratto da un sito web (1), che ci è parso fornire informazioni accurate e obiettive. Sottolineiamo che tra i rischi legati all’ingestione per bocca di muffe non viene citata la localizzazione polmonare, come detto sopra.

“… non dimentichiamo che molte muffe ed i lieviti sono fondamentali per l’industria alimentare: senza di loro non avremmo pane, birra, vino, formaggi quali gorgonzola o Roquefort. Inoltre, a volte delle muffe innocue vengono aggiunte alla superficie dei prodotti per competere e quindi limitare lo sviluppo di specie pericolose o indesiderabili; e poi ricordiamoci che il primo antibiotico lo dobbiamo al Penicillium Notatum, una muffa che aveva invaso delle colture nel laboratorio londinese di Alexander Fleming nel 1928. Invece altre muffe sono decisamente indesiderabili.
Vediamo più da vicino le muffe “indesiderabili”.
Aspergillus, tipico nella frutta secca, nel mais e orzo ma anche su salumi e pesce;
Penicillium, si trova su formaggi, verdure e frutta, orzo, riso, frutta secca, farine e prodotti da forno;
Fusarium, ama alimenti zuccherini: cereali, frutta, verdura, legumi e tuberi. È di colore rosa, rosso o violetto;
Botrytis cinerea, dai miceli biancastri come dice il nome, attacca frutta e verdura;
Cladosporium herbarium, su uova, carne e verdure fresche, ha miceli di colore verde oliva;
Monilia fructigena/sitophila, in genere di colore bianco, sul pane assume colore arancione”(1).

Tutto naturalmente dipende dalla quantità ingerita e dallo stato di salute del soggetto, che condizionano l’insorgenza di eventuali reazioni. Queste reazioni possono essere sostanzialmente di due tipi: allergico o tossico. Una reazione allergica si manifesta con arrossamenti, eritemi, gonfiore diffuso e prurito, fino al vero e proprio (rarissimo) shock anafilattico. Una reazione tossica è dovuta alla produzione da parte delle muffe di micotossine che l’organismo non riesce a eliminare; i sintomi più comuni sono immediati irritanti gastrointestinali oppure, con l’ingestione cronica di grandi quantità, danni soprattutto al fegato e al rene.

1) delthapharma.it/blog/ho-mangiato-muffa-per-sbaglio-che-succede

G. Borgo


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