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11 Febbraio 2021

La fibrosi cistica prioritaria nella seconda fase della campagna vaccinale Covid-19

Autore: Anya
Argomenti: Covid-19, Vaccini
Domanda

Salve, vorrei capire meglio la questione della vaccinazione Covid-19 per noi pazienti con fibrosi cistica. Secondo le notizie, noi dovremmo rientrare nella Fase 2 di vaccinazione che, se tutto va bene, non arriverà prima di aprile-maggio.
Mi chiedevo è mai stata fatta una valutazione in base al tipo di malattia? Perché ritengo che un paziente con la FC e in generale tutti i pazienti con patologie polmonari, debbano avere una certa priorità per la vaccinazione rispetto ad altre categorie, soprattutto considerando quali sono le conseguenze del Covid-19 e quali organi colpisce maggiormente. La Fondazione e gli altri enti come la LIFC stanno facendo qualcosa in merito?

Risposta

Per limitare al meglio tutti i problemi che la pandemia sta causando, l’ideale sarebbe ovviamente avere a disposizione da subito il vaccino per tutti e avere una organizzazione sanitaria in grado di effettuare una vaccinazione di massa della popolazione in tempi brevissimi. Purtroppo non essendo questo possibile (e tutti sanno che i problemi in corso d’opera sono diventati ancora più grandi del previsto, perché sono stati consegnati meno vaccini di quanto programmato), l’Istituto Superiore di Sanità ha predisposto una strategia vaccinale a tappe, condivisa nei principi generali da tutti i Paesi Europei. Prima di tutto è stata prevista la somministrazione dei vaccini a chi lavora in ambito sanitario, perché questi soggetti hanno maggiori rischi di ammalarsi e di trasmettere la malattia ai loro pazienti e, inoltre, esercitano un lavoro irrinunciabile per mantenere attiva e efficacie la cura di tutta la popolazione. Sempre come priorità, sono state individuate le persone più fragili e più a rischio di malattia grave, sia per un ovvio principio etico sia perché evitare la malattia in questi soggetti vuol dire preservare il sistema sanitario, ospedali in primis che, “intasati” da pazienti Covid, non sarebbero più in grado di somministrare le cure necessarie a tutti i soggetti affetti anche da malattie non-Covid.

Tra i pazienti più fragili, sulla base dei dati epidemiologici a disposizione, sono stati individuati da vaccinare in una prima fase i soggetti ultraottantenni e quelli residenti nelle Case di riposo per anziani. In una seconda fase, come precisato nell’informativa del Piano Nazionale Vaccini del 9 febbraio 2021 (1) sono previste le vaccinazioni dei soggetti con comorbilità severe, tra le quali è considerata la fibrosi cistica “per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia” . La pneumopatia preesistente all’eventuale infezione virale ha fatto inserire i malati FC fra i soggetti con alto rischio clinico in base alla valutazione che il Covid potrebbe peggiorare il quadro polmonare FC. A titolo di completezza informativa, va detto comunque, come già ricordato nella risposta a un’altra domanda in merito, che i pazienti con fibrosi cistica, così come i pazienti con altre broncopneumopatie croniche, in base ai dati finora disponibili, non sembrano ad oggi penalizzati in modo importante da questa infezione, sia come frequenza di contagio, sia come impatto della eventuale infezione sulla broncopneumopatia di base. Gli studi pubblicati in merito, sembrano concordare su questa osservazione e quindi permettono di essere relativamente rassicurati su questo argomento. Quanto detto, non esime certo dal mantenere alta l’allerta da parte dei singoli pazienti sull’uso assiduo delle misure ambientali per evitare il contagio e da parte degli Enti che si occupano di FC in Italia di vigilare attentamente affinché il vaccino sia dato, nel rispetto della procedura descritta, il prima possibile. Segnaliamo a questo riguardo una nota (2) della CF Foundation (USA) che, pur riconoscendo la necessità di seguire le tappe previste per la vaccinazione nella popolazione generale (sostanzialmente le medesime tappe previste in Europa) ricorda di mantenere massima attenzione per poter vaccinare al più presto i soggetti affetti da FC.

FFC aggiunge la necessità di vaccinare, contemporaneamente ai soggetti FC, chi si occupa della loro cura a domicilio, qualora i pazienti non potessero, per motivi personali, essere vaccinati. La comunità scientifica e l’associazione dei pazienti nazionali si devono unire in questa richiesta, per ottenere l’attenzione dell’Autorità Sanitaria, che, al momento, non sembra aver considerato la necessità di difendere indirettamente dall’infezione chi non potesse essere vaccinato.

1) salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3014_allegato.pdf (Tab 1 e 2)
2) cff.org/News/News-Archive/2021/CF-Foundation-Strongly-Supports-COVID-19-Vaccine-Recommendations-for-People-Living-With-Cystic-Fibrosis

Dott. Laura Minicucci, Commissione Medica FFC


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