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10 Luglio 2019

La fisioterapia respiratoria con CPAP e NIV, come supporto alla disostruzione bronchiale in FC

Autore: Laura
Argomenti: Fisioterapia
Domanda

Buongiorno, sono una paziente con fibrosi cistica di 41 anni. Vi ringrazio perché rispondete sempre alle mie domande. Nell’ultimo ricovero mi è stato prescritto l’utilizzo della CPAP a scopo disostruente, da usare durante le mie tre sedute giornaliere di fisioterapia al posto della PEP. La sto utilizzando solo da un mese e mi trovo veramente benissimo: la fisioterapia è più ‘rilassante’ e meno faticosa. I medici e i fisioterapisti mi hanno detto che si vedranno benefici da un uso costante. Al prossimo day hospital ho il controllo rx torace proprio per valutarne l’utilità. Vorrei chiedervi se è dimostrato da qualche studio che l’utilizzo costante e nel lungo periodo della CPAP in noi pazienti FC dia veri benefici visibili nella radiografia del torace e magari anche nella spirometria oppure sono solo speranze? Grazie per la vostra risposta.

Risposta

L’utilizzo della CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) e della NIV (Non Invasive Ventilation) come supporto alla disostruzione bronchiale viene proposto in questi ultimi anni nella maggior parte dei Centri italiani ed esteri.
La scelta viene fatta dal medico in base alla situazione clinica del singolo paziente: l’obiettivo è quello di sfruttare i vantaggi della pressione positiva che consente di migliorare la ventilazione polmonare e lo svuotamento delle vie aeree, ritardando il collasso bronchiale che si ha durante l’espirazione. CPAP e NIV aiutano inoltre a diminuire la dispnea e a migliorare la funzione dei muscoli respiratori, riducendo così la frequenza respiratoria. Questo è sicuramente il motivo per cui chi ci scrive sente che la fisioterapia è “più rilassante e meno faticosa”.
I primi studi per valutare gli effetti della CPAP e della ventilazione non invasiva (NIV) come supporto alla disostruzione bronchiale in fibrosi cistica risalgono all’inizio degli anni 2000 e, nella maggior parte, valutano risultati a breve termine. I dati che emergono maggiormente riguardano la diminuzione delle ospedalizzazioni e della frequenza delle infezioni respiratorie, con un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. La comunità scientifica è concorde nel dire che sono auspicabili ulteriori studi soprattutto per valutare i risultati nel lungo termine e per verificare eventuali altri benefici. Si può quindi dire che i lavori sono ancora in corso.

Nota redazionale. Dubitiamo che una radiografia del torace o un esame spirometrico possano dare una risposta specifica sull’efficacia di una pratica fisioterapica, anche se riconosciuta generalmente come efficace nel migliorare le condizioni respiratorie. In realtà, ciò che misuriamo con una radiografia o una spirometria è il risultato di tante componenti: in particolare lo stato di infezione/infiammazione del polmone, su cui agiscono le terapie nel loro complesso, di cui la fisioterapia respiratoria rappresenta una parte fondamentale e spesso determinante.
In calce sono indicate alcune pubblicazioni scientifiche che affrontano aspetti e risultati degli interventi CPAP e NIV in fibrosi cistica.

1) Gambazza S, Zuffo S. CPAP in Cystic Fibrosis: Is It Time to Surrender Yet? Respiratory Care. September 2013 vol 58 no 9 (e117)
2) Tiffany J Dwyer, Lisel Robbins, Patrick Kelly, et al. Non-invasive ventilation used as an adjunct to airway clearance treatments improves lung function during an acute exacerbation of cystic fibrosis: a randomised trial. Journal of Physiotherapy 61 (2015) 142–147

Milva Sanguanini, Fisioterapista, Centro Regionale Veneto FC, Verona


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