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14 Maggio 2020

La fisioterapia respiratoria nelle persone con bronchiectasie

Autore: Amalia
Domanda

Buongiorno. Soffro di bronchiectasie e in questo periodo non posso incontrare il mio terapista, sto facendo terapia da sola con l’aiuto di mio marito che mi pratica il clapping. Volevo sapere se la fisioterapia non viene eseguita correttamente si può avere un danno. Grazie, porgo cordiali saluti.

 

Risposta

Questa domanda non ci dice quale sia la causa che sta sotto alla bronchiectasie. Le cause possono essere molteplici ma una delle più comuni è la fibrosi cistica, di cui questo sito si occupa in modo particolare. Cogliamo l’occasione per chiedere se sia stata fatta una verifica diagnostica in questo senso, perché questo potrebbe avere implicazioni nella gestione del problema di cui la domanda ci parla.

Comunque, a prescindere dalla natura delle bronchiectasie, possiamo dire che qualunque tipo di bronchiectasia comporta il ristagno di secrezioni a livello bronchiale, che poi favorisce l’instaurarsi di infezione respiratoria. La fisioterapia respiratoria è un cardine del trattamento, perché aiuta a liberare i bronchi dalle secrezioni stagnanti. Ci permettiamo anche di osservare che il fisioterapista è importante per impostare il trattamento e per monitorarne la correttezza e l’efficacia nel tempo. Tuttavia non si può dipendere dal fisioterapista. I malati di fibrosi cistica vengono precocemente educati ad autogestirsi la terapia, eventualmente anche con l’aiuto di un famigliare. Tuttavia vi sono parecchie tecniche di fisioterapia drenante che consentono di praticarla autonomamente: il drenaggio posturale con clapping e vibro-compressioni del torace non è la sola tecnica e comunque è quella che richiede più dipendenza da altri. Citiamo tra le varie tecniche quella della Pep-mask (una mascherina applicata alla bocca con una resistenza, contro la quale si espira, ottenendo che i bronchi si mantengano aperti e i secreti siano facilitati nella rimozione, ovviamente rinforzata da tosse efficace). Va considerato anche il drenaggio autogeno (una tecnica che associa il controllo del respiro con la rimozione dei secreti). Ma non va trascurata l’importanza del movimento fisico all’aria aperta, che scuote e rimuove i secreti, al tempo spesso che attiva una respirazione più efficiente ed un rinforzo di tutto il sistema cardiorespiratorio. In sostanza, le persone che hanno problemi di broncopatia cronica dovrebbero educarsi a gestire più efficacemente le loro risorse respiratorie in una attivazione complessiva ed armonica di respiro, circolazione e attività muscolare. Diventa una questione di autonomo stile di vita che, con adeguato e quotidiano allenamento, comporta anche maggiore equilibrio psicologico e aumentata stima di sé.

G. M.


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