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19 Giugno 2009

La gravidanza in donna FC è possibile: raccomandazioni

Autore: Lorenzo
Argomenti: Gravidanza, Riproduzione
Domanda

Volevo sapere cosa succede se una donna con fibrosi cistica riesce ad avere una gravidanza e a portarla a termine. In particolare quali complicazioni vi potrebbero essere se un polmone è già partito? Grazie

Risposta

Il numero di donne con FC che hanno figli è sempre maggiore e le esperienze raccolte a livello internazionale nel corso degli anni indicano che nella maggior parte dei casi la gravidanza non incide sfavorevolmente sul decorso della malattia e porta alla nascita di bambini sani. Ma perchè questo avvenga occorre assicurare alla donna gravida un attento programma di cure, che tenga conto fin dall’inizio della sua particolare condizione e delle varie fasi dell’evento. Pertanto i consigli principali sono:

– Meglio che la gravidanza sia pianificata e che la donna si prepari ad affrontarla in una fase di “stabilità” della malattia, in buone condizioni respiratorie e nutrizionali. Se queste condizioni non sono brillanti è opportuno prevedere un periodo di cure più intense del solito per raggiungere l’ottimo della propria condizione personale

– Opportuno valutare anche fin dall’inizio il rischio genetico di avere un bambino affetto da FC: per questo è necessario che il partner si sottoponga al test genetico per il portatore (che in questo caso è meglio sia un test approfondito di secondo livello). Se risulta non portatore, il rischio che il bambino sia affetto da FC è minimo. Se per caso il partner fosse portatore il rischio che il bambino sia affetto da FC è elevato (50%) ed è possibile la diagnosi prenatale precoce

– La gravidanza richiede che i controlli presso il centro di cura siano più frequenti di prima, in modo che se sopraggiunge un’infezione respiratoria sia possibile trattarla rapidamente con farmaci non dannosi per il feto; richiede che sia assicurato un generoso apporto calorico quotidiano, maggiore che in precedenza; richiede che aerosol e fisioterapia non vengano interrotti ma adattati ai cambiamenti dell’organismo. I controlli presso il centro prevedono naturalmente anche quelli più specifici di ordine ginecologico per valutare lo stato di salute e crescita del feto; e nell’ultimo periodo è opportuno prendere contatto con l’anestesista per decidere le modalità del parto.

Nel caso di questa domanda, la donna che sta pensando ad una gravidanza avrebbe “un polmone già partito”: difficile capire veramente l’entità del danno polmonare, possiamo intuire che non sia modesto. Ma occorrerebbero maggiori dati clinici: ricordiamo che è importante il valore della funzionalità respiratoria e che il valore della FEV1 non dovrebbe essere al di sotto del 60% del valore predetto per rientrare in una “zona sicurezza”, dove è prevedibile il buon esito della gravidanza e il mantenimento dello stato di salute della donna. E’ vero che casistiche più recenti suggerirebbero che la gravidanza non comporti un peggioramento drammatico immediato anche in forme più avanzate di malattia, ma sicuramente sono informazioni ancora limitate, da trattare con estrema cautela. Se la donna è in condizioni gravi di malattia FC, tutto diventa estremamente complesso e a maggior ragione la prima cosa da fare è parlarne al più presto con i medici del centro. Il loro compito è informare, capire, sostenere le scelte della donna e del suo partner, purchè entrambi abbiano chiarezza sui rischi e consapevolezza di tutti gli aspetti della questione.

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G. Borgo


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