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14 Novembre 2018

La possibilità futura di trattare con modulatori CFTR i soggetti eterozigoti composti per F508del e una mutazione con funzione minima

Autore: Melania
Domanda

Salve sono la zia di un bambino di 4 mesi risultato positivo allo screening neonatale per FC, successivamente risultato positivo al test del sudore con esito 94 mEq/L. Solo adesso, dopo due mesi dall’esecuzione del test genetico, il bimbo è risultato positivo a due mutazioni la F508del e la R709X. Vorrei sapere se questi test vanno ripetuti e se queste mutazioni si collocano nella categoria della forma grave o lieve della malattia. Ringrazio tutti voi per il lavoro che svolgete ogni giorno per la cura di molti pazienti e ringrazio anticipatamente se saprete dare una risposta esaustiva alle mie domande.

Risposta

Sia il test del sudore sia il test genetico vanno ripetuti solo in situazioni particolari, che in questo bambino non ci sembrano presenti. Il test del sudore va ripetuto quando i risultati si collocano nella fascia incerta detta borderline (cloro compreso fra 40 e 60 mEq/L). Qui 94 mEq/L (Cloro) è valore nettamente oltre la soglia di normalità e indica la presenza della malattia, è altissimamente improbabile che sia destinato a cambiare e non ci sono ragioni (da noi conoscibili) per ripeterlo. Il test genetico indica la presenza di due mutazioni del gene CFTR che si conoscono bene e sono note per dare effetti patologici, seppure molto variabili da soggetto a soggetto (da modesti a severi). F508del è la più frequente delle mutazioni CFTR (classe II-III), mentre R709X è una mutazione stop (classe I). Le mutazioni presenti nei geni (in questo caso le mutazioni del gene CFTR) sono caratteristiche che non cambiano nel corso della vita, quindi il test non è da ripetere.
Siamo consapevoli del dolore che accompagnerà la lettura di queste informazioni. Vogliamo però aggiungere che, rispetto a un passato molto recente, oggi la comunicazione della diagnosi e in particolare la conoscenza delle caratteristiche genetiche può essere accompagnata da una grande e realistica speranza: la possibilità di un trattamento farmacologico della proteina difettosa prodotta dalle mutazioni CFTR. Si tratta di farmaci chiamati modulatori di CFTR (correttori o potenziatori) che, se somministrati precocemente, potrebbero prevenire in maniera decisiva l’instaurarsi dei sintomi e delle complicanze tipiche della malattia FC: nel sito si possono trovare molte notizie a questo riguardo. iIn particolare, per il genotipo F508del e R709X (la seconda ritenuta mutazione con funzione minima di CFTR) sembra possa funzionare l’associazione di due correttori e un potenziatore (VX445+Tezacaftor+Ivacaftor oppure WX659+Tezacaftor+Ivacaftor), sperimentata in un trial clinico di fase II e che ora entrerà nella fase III (1, 2). Se questi farmaci funzionano e se potranno essere somministrati fino dall’infanzia, la fibrosi cistica non sarà più la stessa malattia, diventerà una malattia che non farà più paura.

1) Nuove dal Congresso Nordamericano di Denver, 29/10/2018
2) Azione sinergica di correttori di nuova generazione per la cura della fibrosi cistica, 29/10/2018

G. Borgo


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