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13 Gennaio 2020

La questione dei polimorfismi Poli-T e Poli-TG in una coppia che intende avviare un percorso di procreazione medicalmente assistita e in cui il partner maschio presenta un allele 5T al test genetico di 1° livello

Autore: Susanna
Domanda

Buonasera, io e mio marito ci siamo sottoposti all’esame di I livello per la fibrosi cistica dato che dovremmo avviare un percorso di FIVET. Per quanto riguarda la mia analisi, questa non ha evidenziato alcuna mutazione mentre, relativamente a mio marito, è stato riscontrato quanto segue: “La diagnosi molecolare eseguita sul DNA estratto dal sangue periferico del paziente in esame non ha evidenziato alcuna delle mutazioni analizzate. Il polimorfismo Tn è risultato 5T/9T in eterozigosi. Si suggerisce un approfondimento dell’analisi molecolare di fibrosi cistica mediante determinazione del polimorfismo TG, adiacente al locus “Tn” dell’IVS8, in quanto, secondo la letteratura, l’allele 5T, in presenza dell’allele 12TG o 13TG sullo stesso cromosoma, ha il significato di mutazione del gene CFTR, in genere associata a forme atipiche di CF (oggi dette anche CFTR Related Disorder) quando presente una seconda mutazione causativa di malattia”. In base a quanto sopra riportato, come s’interpreta la condizione di mio marito? Portatore sano? Eventualmente è incompatibile con la FIVET?

Risposta

La variante del gene CFTR chiamata in forma semplificata 5T è presente in circa il 5% della popolazione generale, senza che questo comporti effetti patologici. È una variazione di un breve tratto della sequenza del DNA del gene dal significato innocente. Come tale non dovrebbe essere compresa nei test di 1° livello usati per lo screening del portatore di fibrosi cistica: questi test devono cercare le vere mutazioni del gene CFTR, quelle che sono causative di malattia nel caso in cui un figlio ne erediti una dal padre e una dalla madre.
Il soggetto che ha nel proprio genotipo una vera mutazione del gene CFTR è un portatore sano di fibrosi cistica. Il soggetto (maschio o femmina) che sta bene e ha il 5T nel proprio genotipo e nessuna vera mutazione del gene CFTR non va considerato un portatore sano di fibrosi cistica. Però diverso è il caso se il soggetto è di sesso maschile e per caso è approdato a un percorso di FIVET (Fecondazione in Vitro con Trasferimento dell’Embrione in utero) per un quadro di azoospermia da atresia dei dotti deferenti (la domanda non ci dà informazione in merito). Solo in questo caso la presenza dell’allele 5T comporta la necessità di un approfondimento delle indagini genetiche: va ricercata un’altra variante del gene che può essere associata a 5T ed è chiamata TG lungo (12TG o 13 TG), inoltre va allargato il pannello di ricerca delle mutazioni del gene CFTR, ipotizzando la presenza di una seconda mutazione, rara, non compresa nel test di primo livello e quindi non diagnosticata.

Se fosse diagnosticata la presenza di una vera mutazione di CFTR su una copia del cromosoma 7 e un 5T con TG lungo sull’altra, il quadro potrebbe essere quello di una forma atipica di fibrosi cistica, responsabile dell’eventuale infertilità, presente nel soggetto stesso che ha fatto il test. La FIVET non sarebbe impossibile, ma certamente più difficile da realizzare, perché gli spermatozoi andrebbero prelevati direttamente dal testicolo attraverso varie tecniche descritte in altre risposte di questo sito.

Il problema è complesso e questa risposta non sostituisce la necessità di un colloquio di consulenza genetica, come pure non sostituisce la necessità di approfondire clinicamente le cause dell’infertilità (esame del liquido seminale, ecografia dell’apparato riproduttivo).

G. Borgo


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