Vediamo innanzitutto cosa il
Ministero della Salute ha elaborato per la popolazione generale sulla base delle recenti evidenze scientifiche e dei documenti emanati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, relativi alla
vaccinazione anti COVID-19 nella stagione autunnale/invernale 2023-24. Il documento tiene naturalmente conto dell'aggiornamento sulla composizione dei vaccini COVID-19 per le nuove varianti del virus Sars-CoV-2 e sull’attuale quadro epidemiologico. Con l’obiettivo di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 e in contemporanea con la campagna antinfluenzale 2023-24, il SSN ha avviato una
campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’uso di nuovi vaccini adattati a Omicron XBB.1.5 (vedi
questa circolare di settembre 2023 sul sito del Ministero della Salute).
Una
dose di richiamo del vaccino adattato Comirnaty Omicron XBB 1.5 è
offerta attivamente alle categorie considerate a maggior rischio di infezione grave dal virus Sars-CoV-2: persone di età pari o superiore ai 60 anni; ospiti delle strutture per lungodegenti; donne gravide o nel periodo “postpartum”; tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, compresi tirocinanti e studenti in formazione.
È inoltre indicato il richiamo alle
persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, che presentino
elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave. Fra le patologie indicate, quelle che interessano la comunità FC sono: le malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (fibrosi cistica) e la necessità di ossigenoterapia; il diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo; il trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; l'attesa di trapianto d’organo.
La vaccinazione è consigliata anche a
familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità.
Il richiamo, di norma, ha una
valenza di 12 mesi. Una singola dose di vaccino adattato è indicata anche per coloro che non sono mai stati vaccinati (ciclo primario). Inoltre, è possibile la
co-somministrazione del nuovo vaccino adattato con altri vaccini (vaccino antinfluenzale).
Dalla lettura della circolare del Ministero deriva chiaramente l’
opportunità di proporre il richiamo vaccinale (quinta dose, aggiornata alle nuove varianti del virus)
ai soggetti con fibrosi cistica, in particolare a coloro che presentino patologia respiratoria o complicanze (diabete) e a coloro che sono in attesa di trapianto d’organo o sono stati trapiantati.
È opportuno segnalare come i diversi studi che sono stati condotti sulla popolazione FC che ha presentato l’infezione da Sars-CoV-2, sia studi multicentrici che su dati da registri sovranazionali, hanno dimostrato come
la maggior parte delle persone affette da fibrosi cistica abbia presentato un decorso lieve dell’infezione da SARS-CoV-2, tuttavia sono emersi sottogruppi con un rischio più elevato di esiti gravi, come necessità di ospedalizzazione in terapia intensiva o decesso, in particolare soggetti con FEV1<40%, di età più avanzata (>40 anni), affetti da diabete o malnutriti, e soggetti sottoposti a trapianto polmonare (
qui,
qui e
qui alcuni approfondimenti scientifici).
Non abbiamo invece a disposizione studi sul
follow-up a lungo termine dei soggetti che hanno sviluppato l’infezione da Sars-CoV-2, e non siamo quindi ancora in grado di valutare gli eventuali esiti a distanza.
In conclusione possiamo confermare come
la quinta dose sia fortemente raccomandata ai soggetti con fibrosi cistica appartenenti ai gruppi a rischio di grave malattia da Sars-CoV-2, e
consigliata agli altri.