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2 Ottobre 2012

Limitare la sosta in ambienti umidi, bui e con muffe

Autore: Maddalena
Domanda

Buongiorno, volevo chiedere se un locale ricavato al di sotto di un giardino (tramite terrazzamento) può essere idoneo alla permanenza di qualche ora di un malato FC. Al suo interno infatti, a causa delle infiltrazioni del terreno sovrastante, c’è forte odore di umido e sulle pareti alcune macchie nere (immagino di muffe). Può essere pericoloso per un contagio batterico? Riscaldare con una stufa può servire? Grazie mille per i vostri consigli sempre illuminanti.

Risposta

Diciamoci una volta di più che una persona con fibrosi cistica dovrebbe avere sufficiente confidenza con l’ambiente, limitando, per quanto possibile, il timore che l’ambiente possa essere causa dei suoi problemi. Ciò non significa che non occorra, come del resto anche per le persone senza fibrosi cistica, assicurarsi che l’ambiente in cui passiamo parecchie ore al giorno sia igienicamente confacente. Un ambiente umido, con probabili muffe alle pareti e magari con poca luce, come quello descritto nella domanda, non è un ambiente igienico nè per persona con fibrosi cistica né per persona senza. E’ vero anche che le muffe (funghi), facili ad abitare gli ambienti umidi, hanno particolare tendenza a colonizzare il tratto respiratorio di persone con FC e questo rinforza il bisogno di limitare i periodi di sosta in tali ambienti. Il riscaldamento peraltro non giova, serve anzi favorire le muffe.

G.M.


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