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22 Gennaio 2021

Mascherina anti Covid-19 per viaggiare in treno: bilancio costi/benefici per chi ha la fibrosi cistica

Autore: Matteo
Domanda

Buongiorno Dott./Dott.ssa, scrivo per porvi un quesito: tra due giorni dovrò prendere il treno per andare a fare un DH. Il viaggio durerà circa quattro ore. Volevo chiedere: visti i noti problemi respiratori derivanti dalla fibrosi cistica, sono esentato dall’obbligo dell’indossare la mascherina nel suddetto viaggio? Sono esentato solo con certificato medico attestante la patologia? O non sono per nulla esentato all’obbligo?
Grazie.

Risposta

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in vigore, per quanto concerne l’utilizzo della mascherina coprente le prime vie aeree, prevede l’obbligo di indossarla nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private, con l’esenzione per i soggetti che stanno volgendo attività sportiva, per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina stessa. In questo terzo gruppo, quindi, potrebbe entrare un paziente con fibrosi cistica e grave insufficienza respiratoria, che dovrebbe, comunque, essere certificata dal medico responsabile del paziente. Nella domanda non ci viene detto quali siano le condizioni respiratorie di chi scrive e quindi non possiamo entrare nel merito di quale disagio possa provocare la mascherina. Pur non conoscendole, poniamo quest’osservazione: ma l’esenzione a indossare una mascherina in un luogo a così alto rischio di contagio, può davvero essere associata, per un soggetto affetto da fibrosi cistica, a un favorevole rapporto costo/beneficio?

Ad eccezione di situazioni molto compromesse, infatti, indossare una mascherina non comporta un rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie, perché le mascherine permettono gli scambi con l’esterno di ossigeno e anidride carbonica. Questo è assolutamente vero per le mascherine cosiddette “chirurgiche”, ma vale anche per l’altro tipo di mascherina molto diffusa, che è la FFP2. La differenza tra i due tipi di mascherina, però, è che la prima, sicuramente più agevole da indossare, serve soprattutto per proteggere gli altri dalla diffusione del virus da parte di chi le indossa, mentre la seconda, oltre a proteggere gli altri, è molto più efficacie nel proteggere la persona stessa che la indossa.

Quindi, poiché la mascherina, soprattutto per chi ha di base problemi respiratori, deve essere intesa come un aiuto a non essere contagiato da altre persone, crediamo che, salvo condizioni molto particolari, non solo debba essere indossata in luoghi potenzialmente ad alto rischio (e i mezzi di trasporto pubblici certamente lo sono), ma che, laddove sopportata, debba essere scelto il tipo FFP2, per raggiungere il massimo della protezione verso se stessi e verso gli altri.

Dott. Laura Minicucci, Commissione Medica FFC


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