La mutazione trovata fa parte di un gruppo di mutazioni che solo molto recentemente e solo in pochi centri di genetica è possibile identificare, grazie ad una nuova tecnica messa a punto proprio dal gruppo di ricercatori francesi consultati per il caso in questione(1).
Sono mutazioni che comportano alterazioni non di piccoli frammenti del gene, ma di grosse porzioni, che per esempio possono essere cancellate, lasciando in quel tratto il gene privo della sequenza originaria, oppure possono esser cancellate e sostituite da altre porzioni, presenti normalmente in un'altra posizione e ripetute nella nuova. Si dice che sono mutazioni che implicano un "riarrangiamento" del gene CFTR.
Una ricerca italiana, in corso di stampa, dopo la primissima segnalazione francese, conferma che le mutazioni da riarrangiamento del gene rappresentano circa il 20% delle mutazioni non identificate e circa l'1.3% del totale delle mutazioni del gene CFTR(2).
Con l'estendersi dell'uso della nuova metodica sarà possibile identificarle in altri malati: quando se ne sarà raccolto un buon numero, se ne potranno studiare le caratteristiche cliniche, per capire l'eventuale correlazione fra la presenza di queste mutazioni e i sintomi della malattia e per mirare le strategie di terapia e ricerca.
Un grosso progetto di ricerca su questo tema è anche stato recentemente promosso e finanziato dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (Prog. n. 8/2004: Prof. Rosatelli (Cagliari) con collaborazione di gruppi di Genova, Verona e Milano).
1) Audrezet MP, Chen JM, Raguenes O et al "Genomic rearrangements in the CFTR gene: estensive allelic heterogeneity and diverse mutational mechanism ." Hum Mutat 2004; 23: 343
2) Bombieri C, Bonizzato A, Castellani C et al "Frequency of large rearrangements in Italian CF patients" Eur J Hum Genet 2005, in corso di pubblicazione.