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24 Marzo 2021

Nel sospetto personale di fibrosi cistica atipica meglio esprimere il dubbio al medico curante

Autore: Angela
Argomenti: Forme atipiche
Domanda

Buongiorno, mi trovo qui oggi a scrivere in quanto, mettendo insieme i pezzi di tutti i miei “acciacchi”, mi sono ritrovata a pensare alla fibrosi. Premetto che ho 25 anni, quindi è fuori discussione la classica malattia, però i miei sintomi generali riconducono a quest’ultima. Inizio con frequenti mal di testa (sia a livello frontale che laterale), di cui nessuno riesce a spiegarsi l’origine. Ho ormai da anni catarro in gola, che tutti i giorni mi porta a colpi di tosse, o a cercare di schiarirmi la voce. In secondo luogo, naso chiuso soprattutto la notte a dipendenza del lato in cui mi appoggio (setto nasale operato). Inoltre, soffro da molto tempo anche di stitichezza, direi abbastanza grave, con blocchi intestinali e dolori a livello dell’addome. Ho appena effettuato degli esami del sangue e ho carenza di vitamina D, associata al pancreas. A livello fisico sono sempre stanca, fare le scale mi porta ad avere subito un innalzamento del battito e fiato corto. Non so proprio che pensare, sono tutti disturbi che ormai si protraggono da molto tempo e non si risolvono.
Grazie mille in anticipo, Angela.

Risposta

Pensare da soli e fare ipotesi personali sulla causa dei problemi di salute non ci sembra un metodo affidabile. La prima cosa da fare è riferire dubbi e sintomi al proprio medico o a un esperto di fiducia. Una precisazione importante: la “fibrosi” non è la fibrosi cistica, è una malattia del tutto diversa e non è corretto usare i due termini come se fossero intercambiabili, e sempre il medico curante spiegherà la differenza. Se il dubbio della fibrosi cistica (e non della fibrosi) gli sembrerà fondato in base alla frequenza e all’entità dei sintomi, potrà prescrivere della indagini. Per esempio, un RX dei seni paranasali nel sospetto che ci sia una sinusite cronica alla base della cefalea e del catarro in gola; indagini a livello intestinale, nel caso in cui gli episodi di blocco intestinale fossero ripetuti e importanti. Non sappiamo perché la carenza di vitamina D sia stata “associata al pancreas”, ci sembra estremamente improbabile che l’insufficienza pancreatica da fibrosi cistica si manifesti esclusivamente con una carenza di vitamina D. Mentre per quello che riguarda il fiato corto, una semplice spirometria può inquadrare la situazione. Ci sembrerebbe importante chiedere aiuto a qualcuno con cui sia possibile stabilire una relazione continua di consultazione e fiducia. Un sito web può informare e tutt’al più indirizzare sul come muoversi, quindi fornire un aiuto limitato, mentre, soprattutto se la situazione si protrae, è importante rivolgersi a chi può effettivamente fornirlo.

G. Borgo


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