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1 Dicembre 2023

Nessuna indagine genetica può diagnosticare il 100% delle mutazioni del gene CFTR

Autore: Elena
Domanda

Salve. Sono affetta da fibrosi F508del. Il mio compagno ha effettuato il test genetico ed ha avuto il seguente risultato: “non sono state evidenziate, mediante NGS, varianti attualmente classificate come causali di malattia nelle regioni analizzate del gene CFTR. E stata, altresì, evidenziata la presenza, in eterozigosi, della variante c.202A>G p.(Lys68Glu) nell’esone 3 del gene CFTR, il cui significato clinico non è chiaramente definito nei database di riferimento. Secondo i criteri di patogenicità indicati dall’ACMG (Richards Set al, Genet Med. 2015), basati sulle attuali conoscenze scientifiche, la suddetta variante è classificabile come di incerto significato. I risultati ottenuti sono stati confermati, utilizzando le stesse metodologie, su una seconda aliquota del medesimo campione biologico pervenuto. Considerato, tuttavia, che la metodica utilizzata prevede l’analisi delle regioni esoniche e delle regioni introniche fiancheggianti del gene CFTR, non è possibile escludere la presenza di una seconda mutazione in regioni non codificanti del gene o non rilevabile dalla metodica utilizzata”.
Cosa significa?

Risposta

Significa che nel partner è stata diagnosticata la presenza di una variante del gene CFTR, conosciuta con la sigla corrente K68E (p.Lys68Glu), di cui non sono noti gli effetti. Potrebbe non dare nessun conseguenza, oppure potrebbe, in combinazione con una seconda mutazione del gene CFTR, dare sintomi di malattia. Significa che anche un’indagine genetica molto approfondita come questa, eseguita con la tecnica chiamata NGS (Next Generation Sequencing), non può escludere con certezza assoluta che nel soggetto indagato ci possa essere oltre a K68E una seconda mutazione presente in alcune regioni del gene che l’indagine non esamina. La probabilità della presenza di questa seconda mutazione non identificata è comunque estremamente bassa. Si ritiene infatti che la tecnica NGS sia in grado di identificare una quota elevatissima delle mutazioni del gene CFTR ( fra il 95 e il 97%), ma non il 100%. Nessuna indagine genetica può diagnosticare il 100% delle mutazioni del gene CFTR. Si può approfondire l’argomento su questo documento, a pagina 22.

Se una donna è affetta da FC, trasmette sempre al figlio una delle due mutazioni FC che possiede. Quindi la coppia parte da un rischio riproduttivo più elevato di quello delle coppie della popolazione generale, perciò è stato molto opportuno eseguire nel partner un test genetico molto approfondito. È molto importante per l’interpretazione del risultato del partner e la valutazione del rischio riproduttivo della coppia, consultare un genetista esperto e un medico esperto in FC.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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