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1 Giugno 2023

Non ci sono al momento provvedimenti efficaci per contrastare l’alitosi in fibrosi cistica

Autore: Marta
Argomenti: Batteri, Vivere con FC
Domanda

Salve, so che questa domanda vi è già stata sottoposta anni fa, ma so che c’è chi come me spera in una risposta diversa dato che nel corso degli anni escono fuori tante novità. È da un anno circa che soffro di alitosi, il fenomeno sembra sparire durante i periodi di copertura antibiotica per poi ritornare dopo pochi giorni dal termine. Possibile che non ci sia un modo definitivo per contrastare il problema, che pur non avendo ripercussioni sulla malattia ne ha, e non poche, sulle nostre relazioni e interazioni sociali?

Risposta

Ricordiamo che l’alitosi dipende da sostanze volatili, prodotte principalmente da batteri anaerobi. Questi ultimi possono essere presenti nel cavo orale, specie se ci sono problemi dentari, ma fanno parte anche della flora delle alte e basse vie aeree nella fibrosi cistica. La condizione di infiammazione e ristagno di muco nelle bronchiectasie e nei seni paranasali rende questi ambienti favorenti la crescita di batteri anaerobici nella fibrosi cistica. Qui un approfondimento scientifico e qui un’altra risposta per lo stesso sintomo pubblicata su questo sito.

Uno dei fattori che favorisce la formazione del biofilm da parte dei batteri e perciò la loro persistenza è la bassa o assente concentrazione di ossigeno: tale condizione è denominata anaerobiosi. Il ristagno di muco nelle bronchiectasie o nei seni paranasali favorisce la anaerobiosi e la crescita di numerose specie di batteri anaerobi. Oggi questi si possono identificare più facilmente con le tecniche di genetica, applicate per individuare specifiche specie batteriche o l’insieme di microorganismi, che costituisce il microbioma.
Gli anerobi producono sostanze volatili odorose, che appartengono soprattutto a composti sulfurei o aromatici. L’alitosi può essere di origine orale (derivare da problemi del cavo orale) o extra-orale, come è il caso della fibrosi cistica.

L’alitosi di origine orale è piuttosto comune nella popolazione normale. È opportuno perciò consultare il dentista sia per escludere problemi di igiene orale, sia per valutare alcuni presidi che potrebbero essere utili per contrastare il problema. Qui un approfondimento scientifico. Una opzione suggerita, anche se non ha sufficienti prove di efficacia, è l’uso dei probiotici per via orale.

Il ruolo degli anaerobi nella malattia polmonare della fibrosi cistica non è ancora definito. L’efficacia della terapia antibiotica nel ridurre o eliminare il sintomo alitosi contrasta con un ruolo degli anaerobi, poiché questi risultano in carica non modificata al termine della terapia antibiotica (come emerge da questo studio). È perciò possibile che l’alitosi non dipenda solo da specie batteriche anaerobiche in senso stretto, ma anche da altre specie batteriche più comuni, come Pseudomonas aeruginosa, che comunque vivono in condizioni di anaerobiosi, favorite dal ristagno di muco e dall’infiammazione delle vie aeree sia superiori (naso e cavità nasali) che inferiori.
Oltre a consultare il dentista di fiducia non si sono resi evidenti, al momento, provvedimenti efficaci per contrastare l’alitosi.

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca


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