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31 Luglio 2020

Prospettive di studio per genotipi CFTR con mutazioni rare e attualmente orfane di terapia con modulatori CFTR

Autore: Luigi
Domanda

Buongiorno. Quali sono le prospettive di terapia, sulla base degli sviluppi della ricerca, in presenza della coppia di mutazioni R334W/2118del4? Possono o potranno verosimilmente essere utilizzati correttori e/o potenziatori e/o modificatori? Grazie.

Risposta

Sono due mutazioni abbastanza rare, anche se non rarissime. Non hanno al momento un farmaco pronto, però possiamo dire che sono oggetto di molta ricerca. È possibile che una risposta venga dalla ricerca che si muove nella linea della medicina personalizzata. Questa medicina parte dall’osservazione che sarebbe pressoché impossibile organizzare per i soggetti con mutazioni rare una sperimentazione clinica (un trial clinico) perché non si raggiungerebbe un numero scientificamente valido di soggetti con la stessa mutazione da trattare con il farmaco candidato (numeri troppo bassi non sono statisticamente interpretabili). Perciò, il farmaco, che può essere sia uno già in commercio che un nuovo composto, lo si esperimenta sulle cellule dell’epitelio intestinale o nasale prelevate dal singolo soggetto candidato al trattamento (queste cellule sono chiamate modelli sperimentali ex-vivo, cioè prelevati da soggetto malato vivente).

Nel caso delle cellule intestinali, queste sono prelevate attraverso minibiopsia, fatte crescere in coltura fino a formare miniorgani intestinali (organoidi), che possono meglio simulare la risposta al farmaco così come avviene nell’organismo del malato.

Ci sono varie iniziative in corso, tutte molto importanti. C’è un programma europeo chiamato HIT-CF che ha realizzato organoidi intestinali di pazienti con genotipi (=combinazioni di mutazioni) rari, provenienti da sedici diversi Paesi europei. È un consorzio di ricerca che coinvolge ECFS (Società Europea Fibrosi Cistica), Cystic Fibrosis Europe (Federazione delle Associazioni di persone con malattia FC e loro familiari presenti in 39 paesi europei), università europee e grandi industrie farmaceutiche. Si possono trovare informazioni alla pagina hitcf.org/for-patients.

C’è il CFIT (Cystic Fibrosis Individual Therapy) che è invece frutto della collaborazione fra Cystic Fibrosis Canada e il Sick Kids Hospital di Toronto; ha creato una biobanca di cellule epiteliali nasali e cellule staminali ematiche per il saggio di farmaci nuovi o già in uso. L’attenzione è in particolare sulle mutazioni più rare o per ora più difficili da trattare farmacologicamente. In particolare i ricercatori hanno cercato di arruolare malati omozigoti per le mutazioni 621+1G–T, 711+1G–T, G85E, M1101K, W1282X, G542X, R334W, N1303K. Si attendono informazioni sui risultati di queste iniziative nei prossimi congressi internazionali: quello europeo doveva tenersi ai primi di giugno ed è stato rimandato, causa pandemia Covid, al 24-25 settembre, in versione digitale: ecfs.eu/digital2020. Quello nord-americano si terrà sempre con la stessa modalità il 21-23 ottobre 2020 nacfconference.org.

Il tema delle mutazioni che non hanno ancora un trattamento farmacologico è stato ampiamente affrontato nell’ultimo Seminario di Primavera FFC (30 maggio 2020): invitiamo a seguire la relazione della dott. Laura Minicucci nella registrazione disponibile in questo sito, e a leggere la sua relazione nella brochure.

G. Borgo


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