La domanda non è molto chiara, anche perché scritta con una combinazione di lingua italiana e di una lingua straniera che ne ha reso difficile la traduzione. Ma soprattutto troppo poco ci è dato di sapere di questo caso per poter formulare una corretta risposta. Non sappiamo in particolare quale malattia di fondo stia sotto alla polmonite da
Pseudomonas. E pertanto solo il medico che ha in carico la persona ammalata potrà dare risposte soddisfacienti alla nostra interlocutrice.
Tuttavia, volendo ricavare dalla domanda qualche informazione utile più in generale, possiamo dire che il termine
Pseudomonas definisce una larga famiglia di batteri, entro la quale la specie più frequentemente interessata nella patologia umana è quella che va sotto il nome di
Pseudomonas aeruginosa. Consigliamo di leggere la domanda
Pseudomonas, dove, come, perché.
Questo tipo di batterio, molto diffuso in natura, tende ad essere dannoso per l'uomo, provocando talora infezioni importanti a livello di vari organi, in soggetti che hanno qualche difetto di difese.
La fibrosi cistica è una tipica condizione in cui la
Pseudomonas aeruginosa tende a impiantarsi nell'albero respiratorio (colonizzazione) provocando prima o poi infezione ed infiammazione. Nelle gravi ustioni questo è il germe che più frequentemente infetta la cute lesa. Parecchie malattie da difetto di immunità (compresa AIDS) possono favorire infezioni da
Pseudomonas. Occasionalmente, anche soggetti senza particolari difetti di base possono contrarre infezione da
Pseudomonas aeruginosa (otomastoidite, sinusite, polmonite).
L'infezione da
Pseudomonas aeruginosa viene trattata con antibiotici di cui è stata provata con antibiogramma la specifica attività. Ve ne sono parecchi: tra questi anche l'amikacina, che è probabilmente l'antibiotico citato nella domanda come "amikim". La via endovenosa è in genere quella da preferire ed il dosaggio dipende dall'età e dalla gravità dell'infezione: in genere il farmaco viene somministrato più volte al giorno per periodi protratti (due settimane di solito per infezioni acute o esacerbazioni di infezione cronica) e assai spesso si ricorre alla combinazione di due farmaci, anche per contrastare la possibile resistenza che questo batterio tende ad acquisire.