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8 Marzo 2023

Quando il genotipo è composto da una mutazione severa e una mutazione rara poco conosciuta, non è possibile prevedere se la malattia sarà in forma tipica o atipica

Autore: Sara
Domanda

Buonasera, sono in gravidanza al 7 mese solo 2 settimane fa ho eseguito l’amniocentesi perché a seguito della morfologica alla mia bimba è stato riscontrato una lieve iperecogenicità intestinale, tant’è che all’ecografia di 2 livello non era stata rilevata ma per scrupolo abbiamo effettuato la visita genetica e ci siamo sottoposti allo screening per la fibrosi cistica e siamo risultati entrambi portatori, il mio compagno della mutazione F508del ed io della variante CFTRdele2ins182 e purtroppo la nostra bimba ha ereditato entrambe le copie. Il centro dove ci siamo rivolti ci ha detto solo di aspettarci il peggio ovvero la forma classica ma che non lo sanno neanche loro quali saranno i sintomi essendo la mia mutazione rara e quindi io chiedo: è possibile che con la mia mutazione vi sia una forma di FC atipica con funzionalità del pancreas?

Risposta

Supponiamo che chi ci scrive si sia rivolto a un centro con competenze specifiche nel campo della consulenza genetica o della cura della fibrosi cistica. È stato molto opportuno farlo perché la nostra risposta attraverso un sito web non può rappresentare una consulenza genetica, vale a dire un colloquio medico basato sulla possibilità di interagire reciprocamente ai fini della verifica della comprensione di quanto detto. Noi possiamo svolgere solo una funzione informativa integrativa rispetto a quanto già detto dai medici consultati. Quindi sottolineiamo alcune informazioni che ci sembrano importanti.

1) I sintomi della fibrosi cistica nella maggior parte dei soggetti sono in correlazione con le caratteristiche delle mutazioni del gene CFTR presenti nel genotipo. Il loro funzionamento, o meglio malfunzionamento, si basa su meccanismi molecolari propri di ciascuna mutazione o di un certo gruppo di mutazioni ed è ciò che condiziona quale e quanta proteina CFTR viene prodotta. Maggiore è la quantità di CFTR funzionante prodotta da entrambe le mutazioni, minori saranno i sintomi di malattia. Qui il genotipo è rappresentato da F508del, mutazione frequente e ben studiata, che produce una certa quota di proteina immatura e per questo poco funzionante; e dalla mutazione CFTRdele2ins182, mutazione rara, sul cui funzionamento purtroppo non abbiamo trovato informazioni approfondite nei vari database e nella letteratura scientifica internazionale. Dobbiamo quindi riferire quanto suggeriscono i dati dei laboratori che hanno valutato le caratteristiche di questa mutazione e che riportano come CFTRdele2ins182 comporti un notevole sovvertimento della struttura del gene, tale da impedire quasi o del tutto la sintesi della proteina CFTR.

2) In base alle caratteristiche delle due mutazioni è estremamente improbabile che il soggetto con genotipo F508del/dele2ins182 sia affetto da una forma atipica di fibrosi cistica con pancreas funzionante. Ci vorrebbe infatti almeno una mutazione con produzione di una certa quota di CFTR funzionante. Però vogliamo sottolineare ancora una volta che l’entità e il tipo di manifestazioni della fibrosi cistica non sono determinate solo dalle mutazioni del gene CFTR. Le mutazioni CFTR non decidono tutto, questo è scientificamente provato. Ci sono altri fattori influenti, sia genetici che non genetici. Fra i fattori genetici ci sono geni detti modificatori dell’attività del gene CFTR, che possono influire migliorando o peggiorando il funzionamento e gli effetti delle mutazioni. Per un approfondimento si può leggere un commento del dott. Castellani su questa brochure (da pagina 5).
Fra i fattori non genetici ci sono la precocità delle cure, le condizioni socio-economiche favorevoli, lo stile di vita sano in un ambiente non inquinato. L’insieme di tutte queste variabili rende sempre molto difficile fare previsioni individuali sul decorso della malattia. È importante sapere che le forme classiche hanno generalmente decorso più grave, ma che esistono eccezioni; e che le forme atipiche decorrono in maniera benigna nella maggioranza dei casi, ma non nella totalità.

3) Rimanendo sul tema della ricerca, ci sembra opportuna un’altra considerazione: il fatto che una mutazione sia rara non vuol dire che non venga studiata. Per le mutazioni rare, i ricercatori compiono nei loro laboratori un paziente lavoro di raccolta di campioni e di prove con test più approfonditi di quelli abituali, proprio per capire meglio il loro funzionamento e per saggiare in base a nuove conoscenze la risposta ai farmaci oggi disponibili. Di questa incessante attività di ricerca i malati vengono a sapere solo quando il ricercatore ha pronto tutto quello che gli permette di produrre una pubblicazione scientifica (numerosità, esperimenti riproducibili e molto altro), da sottoporre al vaglio degli esperti internazionali e poi alla conoscenza diffusa. È ragionevole pensare che, come è accaduto in analoghe fasi di ricerca molto focalizzate su un obiettivo, si ottengano nuovi risultati anche nel campo di un numero sempre maggiore di mutazioni rare.

4) Un’informazione molto importante in questo caso è che per la mutazione F508del esiste un farmaco, chiamato Kaftrio, che si è dimostrato efficace nel trattamento della malattia. Il Kaftrio aumenta notevolmente la quantità di proteina matura e funzionante prodotta da F508del migliorando in maniera decisiva i sintomi della malattia e la qualità della vita. È prescrivibile e rimborsabile anche in Italia a partire dai 6 anni di età, nei soggetti che presentano nel loro genotipo la mutazione F508del indipendentemente da quale sia l’altra mutazione. La scoperta dei farmaci cosiddetti modulatori dell’attività della proteina CFTR , come il Kaftrio, rappresenta uno dei più grandi successi della storia scientifica recente in fibrosi cistica, e rende estremamente diverso dal passato il futuro di chi nasce oggi con questa malattia.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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