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12 Maggio 2014

Quando l’attività fisica sembra non essere tollerata

Autore: Roberto
Domanda

Da un po’ di tempo mi succede, a seguito di attività fisica abbastanza intensa, di avere circa due o tre ore dopo, un aumento di secrezione del muco con tosse stizzosa e rantoli soprattutto quando sono nel letto. Fino a poco tempo fa fare sport mi faceva sentire meglio, più “aperto” e col respiro più libero, adesso mi succede esattamente il contrario, come ho detto prima, con tosse anche per una buona parte della notte. Faccio notare che se non faccio sport, ciò non mi succede, o mi succede molto meno. Ho un FEV1 di 33% e FVC di 61%. Vorrei chiedere se devo smettere di fare attività fisica o se devo prendere qualche sedativo per la tosse. Grazie

Risposta

Dovremmo subito dire che la situazione esposta in questa domanda richiederebbe un confronto con i medici del centro di cura che si occupano della persona che ce la pone. Perché solo conoscendo compiutamente la situazione clinica della persona si può dare una interpretazione di quanto viene descritto, prendendo di conseguenza le opportune decisioni.

Come interesse generale ricavato dai problemi posti dalla domanda, occorre ribadire che l’attività fisica e sportiva per una persona con fibrosi cistica ha in genere un alto valore curativo sia sul piano delle difese respiratorie che su quello del benessere generale. Certamente l’attività fisica induce la rimozione dei secreti bronchiali e la tosse produttiva che ne segue è la modalità conclusiva con cui tale rimozione si attua. Quando l’attività fisica appare non essere tollerata è evidente che bisogna individuarne le ragioni fisiopatologiche, più che decidere di sospenderla. Perché è possibile, ad esempio, che sia in atto una esacerbazione respiratoria che merita di essere subito trattata. Ed è anche possibile che meriti valutare la situazione cardiocircolatoria e la condizione di sufficienza respiratoria oppure capire se sia intervenuta una “bronco irritabilità da sforzo” (una specie di condizione asmatica). E tutto questo (ed altro) si fa con un bilancio di salute condotto con i propri curanti.

G. M.


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