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12 Novembre 2004

Robitussin

Autore: viviane
Domanda

Ho saputo che ci sono varie categorie di robitussin io mi riferivo nel poter prendere quello senza destrometorfano, ma un tipo di Robitussin contenente guaifenesin, oppure altre marche ma sempre contenenti questa sostanza.

Risposta

Ha fatto bene Viviane ad insistere sulla questione (vedere domanda sullo steso tema del 9.11.04), perché ci ha dato modo di verificare che Robitussin è in realtà una linea di prodotti cosiddetti “da banco”, in commercio negli USA, acquistabili anche via internet, dedicata a curare sintomi respiratori: si va dal Robitussin senza alcuna lettera aggiunta, che è uno sciroppo contenente solo guaifenesina come principio attivo, ad altri, come il Robitussin-FC, che contiene guaifenesina, destrometorfano e pseudoefedrina.

Fermiamoci alla guaifenesina, che è quanto interessa alla nostra interlocutrice: il farmaco rientra nella categoria dei balsamici ed espettoranti, è di uso popolare abbastanza antico e sostanzialmente innocuo, impiegato da solo o come ingrediente di molti preparati antitosse. Esso non rientra nell’armamentario dei sintomatici impiegati nella fibrosi cistica, come non vi rientrano altri balsamici, quali l’eucaliptolo, il mentolo, il guaiacolo ed altri ancora (non vi sono comunque studi clinici su di essi). In questa malattia, l’intento di fluidicare i secreti bronchiali trova una dimostrazione scientifica, almeno in certe condizioni, solo per il DNAse (Pulmozyme); non evidenze certe di efficacia vi sono per altri mucolitici, più o meno impiegati nella pratica corrente, come nor-acetilcisteina, bromexina ed altri ancora.

Nella letteratura scientifica troviamo solo due assai deboli segnalazioni, che non riguardano peraltro la fibrosi cistica, circa l’impiego di guaifenesina per migliorare le caratteristiche del muco cervicale in donne che hanno qualche problema di fertilità. L’assunto per l’impiego di tale farmaco è che la sua vera o presunta azione fluidificante sul muco delle vie aeree potrebbe essere utilizzata anche per fluidificare il muco cervicale. Il primo studio del 1982 (Check JH et al: Improvement of cervical factors with guaifenesin. Fertil. Steril. 1982;37:707-708) riguarda 40 copie con infertilità per “un minimo di 10 mesi”. Le donne erano trattate con 200 mg di guaifenesina tre volte al giorno per i 5 giorni che precedevano l’aumento di temperatura basale (al fine di agire nella giusta fase dell’ovulazione). L’efficacia del trattamento si basava su un test post-coito, che misurava la motilità degli spermatozoi e alcune caratteristiche del muco cervicale dopo il coito. 23 delle 40 donne mostrarono “miglioramento” (una certa mobilità degli spermatozoi ed un muco più “facile”): si ebbero 15 gravidanze in questo gruppo, ma gravidanze vi furono in discreto numero anche in altre coppie che non ebbero miglioramento del muco cervicale (non vengono riportate valutazioni statistiche). In sostanza questo è uno studio poco convincente soprattutto perché manca di soggetti controllo trattati con placebo e la condizione di infertilità scelta per l’inclusione nello studio (“minimo 10 mesi di infertilità”) appare perlomeno discutibile.

Il secondo studio (Check JH. Successful pregnancy despite advanced age and elevated serum follicle stimulating hormone levels. A case report. Clin Exp Obstet Gynecol 2000;27:171-172) è la segnalazione del caso di una donna di 45 anni in cui il trattamento con guaifenesina, ma associato a progesterone, ottenne dopo 14 mesi una gravidanza. Come si vede, assai poca cosa e del tutto inconsistente dal punto di vista scientifico. Il sito internet della compagnia che produce o vende Robitussin dedica una pagina di domande e risposte relative alla possibilità di migliorare il muco cervicale con guaifenesina, (a dire il vero stilata con una certa prudenza) ma non riferisce di alcuna base scientifica per questo impiego.

In conclusione, riteniamo che quanto la nostra interlocutrice propone o lascia intendere di proporre per correggere la bassa fertilità femminile in fibrosi cistica, abbia una scarsa base per l’impiego di guaifenesina e che questa rimanga piuttosto nell’ambito delle pratiche popolari, che non sono controllabili sul piano dell’efficacia. Nella CF poi il problema può non essere solo legato al muco cervicale. La fertilità della coppia è in realtà una funzione assai complessa e chi intende affrontare questo tema sul piano terapeutico dovrebbe comunque consultare uno specialista esperto di questi problemi.

G. M.


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