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18 Aprile 2017

Timosina alfa 1: nuova linea di ricerca per contrastare l’infiammazione e correggere il difetto di base FC, in attesa di conferme e approfondimenti

Autore: Monica - Roberta
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Prima domanda
Buongiorno, ho letto su Nature Medicine l’abstract sul peptide Timosina alfa 1; tale sostanza sembrerebbe ridurre l’infiammazione e ripristinare l’attività della proteina CFTR degradata in cellule con mutazione DF508. Potrebbe funzionare anche su altre classi di mutazioni? In attesa di una risposta, ringrazio sentitamente per la vostra importante attività divulgativa.
Monica

Seconda domanda
Buongiorno, il 10/4/2017 è apparso sul quotidiano Corriere della Sera un articolo sulla fibrosi cistica. In particolare si parlava della Timosina alfa 1 come possibile cura del difetto di base della malattia. Nell’articolo si diceva che tale farmaco è già in uso per la cura di alcune patologie, come ad esempio l’Hiv, e che l’Università di Perugia e il San Raffaele di Roma stanno sperimentandone il possibile utilizzo nella FC. Vorrei saperne di più. È una cura che va bene per qualsiasi mutazione CFTR? A che punto sono le sperimentazioni? Grazie come sempre per la chiarezza e la disponibilità.
Roberta

Risposta

Questo interessante studio sulla Timosina alfa 1 ha avuto nei giorni scorsi un notevole eco sia sulla stampa sia sui media internet. Il messaggio veicolato da quei comunicati è stato in sostanza “abbiamo trovato finalmente la cura della fibrosi cistica, attuabile con un singolo farmaco”. E domande come quelle qui trascritte ci sono pervenute in vario modo da tante persone, soprattutto persone malate di fibrosi cistica e loro familiari. Su questo sito si può trovare un commento sullo studio, redatto da esperti: La Timosina alfa1 come potenziale farmaco per la monoterapia della fibrosi cistica. Di seguito ci limitiamo a riportare di quello studio i dati essenziali.

La Timosina alfa 1 è una sostanza naturale prodotta dalla ghiandola timica e nota già da molti anni. Si tratta di un peptide, cioè una proteina molto corta formata da 28 aminoacidi, che si può produrre anche per sintesi. La sua funzione è quella di regolare alcuni processi immunitari. Come immunomodulatore è da tempo usata nelle infezioni virali, nelle immunodeficienze, in alcuni tumori e nell’AIDS. In Italia l’indicazione raccomandata dal Ministero della Salute è solo come coadiuvante della vaccinazione antinfluenzale nei soggetti immunocompromessi. La prof. Luigina Romani, leader di questo studio presso il dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Perugia, studio cui hanno collaborato ricercatori di alcuni altri laboratori, aveva già lavorato sulla Timosina alfa 1 nel 2006, sempre con studio preclinico, dimostrando che la sostanza poteva influire beneficamente sull’infiammazione polmonare cronica indotta da agenti infettivi. Da questo è maturata l’ipotesi che Timosina alfa 1 potesse essere di beneficio anche nella fibrosi cistica alleviando l’infiammazione polmonare in uno stadio precoce.

I risultati di quello studio sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista scientifica Nature Medicine (1). Sono stati condotti esperimenti sofisticati su cellule bronchiali provenienti da malati FC omozigoti per la mutazione F508del (quelle cellule sono state fornite dal Servizio Colture Primarie sostenuto da FFC presso il Gaslini di Genova). Esperimenti sono stati condotti anche su topi transgenici omozigoti per F508del e su topi privati del gene CFTR.

Il trattamento con Timosina alfa 1 ha recuperato nelle cellule bronchiali FC alcune proprietà di tolleranza immunitaria, abitualmente depressa in FC, con ciò creando condizioni favorenti la limitazione dei processi infiammatori cellulari. Il trattamento intraperitoneale o intranasale con Timosina alfa 1 in topi F508del infettati con il micete Aspergillus fumigatus ha corretto i processi infiammatori molecolari, attenuando la malattia polmonare negli animali testati. Il trattamento ha recuperato anche alcuni danni infiammatori presenti nel piccolo intestino di quei topi.

Alcuni esperimenti hanno anche dimostrato che nelle cellule bronchiali F508del trattate con Timosina alfa 1 la proteina CFTR veniva salvata dalla abituale degradazione e portata con stabilità sulla membrana cellulare, dove recuperava almeno in parte la sua funzione. Tale salvataggio veniva interpretato come dovuto all’effetto di ripristino dell’autofagia (processo di purificazione dell’ambiente cellulare), ritenuta depressa in FC. Il ristoro della proteina CFTR e della sua funzione è stato osservato anche in topi omozigoti F508del trattati per sei giorni con Timosina alfa 1. Il trattamento aumentava anche la presenza di canali del cloro alternativi (e potenzialmente compensatori del difetto CFTR) sia nel polmone sia nell’intestino dei topi.

Questi sono in estrema semplificazione i dati di quello studio. Dobbiamo ribadire che si tratta di dati originali e alquanto interessanti, ottenuti su cellule e su animali di laboratorio, ma vanno considerati come dati del tutto preliminari che, a nostro avviso, richiedono approfondimenti e conferme presso altri laboratori. Gli autori dello studio sono convinti che i risultati ottenuti consentano di pensare a un possibile studio pilota sull’uomo. Tuttavia, in tale prospettiva, rimangono da chiarire alcuni punti. Per esempio, ci si chiede quale ruolo abbia nei confronti della proteina CFTR la Timosina alfa 1 prodotta naturalmente nei malati: è questione di concentrazione e quindi di dosaggio? Ci si chiede anche quale modalità di somministrazione venga ipotizzata, dal momento che si tratta di un peptide (quindi una piccola proteina) che somministrato per bocca verrebbe digerito e quindi degradato. In realtà il composto farmaceutico oggi disponibile è solo per iniezione. Siamo in contatto con la prof. Romani, ricercatrice molto attiva da parecchi anni in importanti progetti finanziati dalla Fondazione Ricerca FC, per capire quanto questa nuova linea di ricerca possa realisticamente aprire innovative prospettive di cura per la fibrosi cistica, con disponibilità della Fondazione a sostenerne eventualmente il seguito.

Per il quesito se Timosina alfa1 possa eventualmente funzionare su altre mutazioni CFTR diverse da F508del è piuttosto presto per dirlo. Gli autori dello studio non ne parlano e comunque gli esperimenti e i risultati riferiti riguardano solo cellule e topi omozigoti per F508del.

1. Romani L1, Oikonomou V1, Moretti S1, et Al. Thymosin α1 represents a potential potent single-molecule-based therapy for cystic fibrosis. Nat Med. 2017 Apr 10. doi: 10.1038/nm.4305. [Epub ahead of print].

G. M.


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