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19 Marzo 2024

Un calo del FEV1 può indicare un’esacerbazione polmonare subclinica ma è necessario raccogliere più informazioni

Autore: Sabrina
Domanda

Buongiorno, ho 54 anni e assumo Kaftrio e Kalydeko dal giugno 22. FEV1 è passato da 55 a 67. In un anno, settimana scorsa però è sceso a 59: è una cosa che può succedere? Vuol dire che sta perdendo efficacia il farmaco? Secondo voi potrei ancora tornare a 67%? Cosa dovrei fare per fare in modo che ciò avvenga? Grazie.

Risposta

La cosa più probabile è che si tratti di una esacerbazione polmonare subclinica. I sintomi classici, come esacerbazione della tosse, aumento del volume e della purulenza dell’espettorato potrebbero mancare, anche come effetto del modulatore. In questo caso mancano anche i sintomi di risentimento generale, come inappetenza, maggiore faticabilità, febbre o febbricola: questo è possibile in presenza di esacerbazioni polmonari che si esprimono solo con un calo della funzione polmonare. In questi casi è preferibile raccogliere altre informazioni: gli esami del sangue, una radiografia del torace o anche una TAC del torace. Anche se queste indagini non aggiungono informazioni utili diventa indispensabile valutare se il valore del FEV1 aumenta o meno in rapporto a un trattamento antibiotico mirato.

I primi rilievi raccolti durante la terapia con Kaftrio (vedi qui) hanno infatti fatto emergere che l’infezione polmonare da parte dei più comuni patogeni della fibrosi cistica non si riduce o scompare.
L’esame dell’espettorato, anche prodotto con l’inalazione di salina ipertonica, potrà inoltre far emergere se si isolano i “vecchi” o nuovi batteri patogeni.

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca


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