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5 Gennaio 2024

Una mutazione del gene produce una proteina CFTR con un difetto stabile nel tempo. Negli organi interessati il danno nel tempo tende a crescere

Autore: Vittorio
Domanda

Buongiorno, sono un paziente di 69 anni con mutazione “atipica”; nel 2010 mi è stata diagnosticata la FC, prima venivo seguito da pneumologia come BPCO. Alla scoperta della patologia pesavo 65 kg, facevo una vita regolare e oggi, dopo vari ricoveri con relative terapie (ho i bronchi colonizzati da Pa), peso 50 kg e sono in ossigenoterapia 24h. Pertanto, chiedo se la proteina CFTR rimane stabile nel sua mutazione iniziale o con il tempo varia e peggiora. Grazie.

Risposta

Quando il gene CFTR presenta una mutazione, questa determina la produzione di una proteina CFTR difettosa, scarsa o mal funzionante. Le caratteristiche della proteina difettosa, vale a dire la maggiore o minore gravità del difetto, rimangono stabili nel tempo, non sono soggette a variazioni. Così pure, per quello che si sa, rimangono stabili i rapporti tra la mutazione e altri geni che possono attenuare o peggiorarne gli effetti.

Il problema è che con il tempo diventano più evidenti le conseguenze del difetto mutazionale, in particolare nell’apparato broncopolmonare. Sappiamo che le secrezioni bronchiali alterate facilitano l’impianto di germi patogeni (es. Pseudomonas aeruginosa) e che, mentre nelle fasi iniziali della malattia FC le infezioni respiratorie dovute a questi germi sono rare e controllate dalla terapia antibiotica, in seguito lo stato di infezione/infiammazione tende a diventare cronico e a danneggiare il tessuto broncopolmonare, producendo bronchiectasie (dilatazioni bronchiali) e fibrosi polmonare (con difficoltà agli scambi gassosi e necessità di ossigenoterapia).
Quindi non è la proteina di per sé che peggiora, sono i suoi effetti dannosi che si sommano e producono sintomi più severi e meno sensibili al programma terapeutico generale per FC.

I nuovi farmaci modulatori intervengono sulla proteina CFTR difettosa dal momento in cui vengono assunti. Entro certi limiti sono in grado di ridurre il danno tessutale anche se certamente non possono farlo ritornare a uno stato di integrità. Ci sono persone con FC che grazie ai modulatori sono uscite dalla lista d’attesa per il trapianto, a dimostrazione della possibilità di un margine di recupero importante anche a livello polmonare. Non sappiamo se nel caso della domanda ci sia possibilità di accesso a questi farmaci, dal momento che non sappiamo quale sia il genotipo, che cosa significhi l’espressione “mutazione atipica” e se sia stata diagnosticata la seconda mutazione in causa. Ricordiamo che i sintomi della malattia dipendono dalla quantità di proteina CFTR funzionante prodotta dalle due mutazioni insieme, presenti nel genotipo, uguali o diverse che siano. Se non già fatto, invitiamo a chiedere maggiori informazioni ai medici del centro di riferimento, anche alla luce della possibile estensione, da parte di EMA, della lista di mutazioni CFTR trattabili con il farmaco Kaftrio (ne abbiamo parlato qui).

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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