Buongiorno gentile Fondazione, vorrei sottoporvi una domanda a proposito della somministrazione in FC dell’acido ursodesossicolico. Mia figlia FC di 4 anni, da circa un anno e mezzo assume Ursobil poichè dagli esami del sangue i paramentri epatici risultavano molto alterati e dall’eco addome il fegato appariva lievemente steatosico. La bambina ne assume 8 ml al giorno (come da indicazione del centro) in un’ unica somministrazione la sera subito dopo cena. Dopo qualche mese dall’inizio della terapia le sono stati controllati di nuovo i parametri epatici che, anche se diminuiti, risultavano ancora alterati. Fra qualche mese avremo di nuovo il dh con il controllo generale ed esami del sangue, e naturalmente speriamo che sia tutto totalmente rientrato. Nel frattempo, in questi giorni mi sono trovata a confrontarmi con altri genitori proprio sulla somministrazione dell’Ursobil ed ho trovato indicazioni di somministrazione da parte dei centri di riferimento discordanti. Nella maggior parte dei casi viene suddivisa la dose in 2 o addirittura 3 somminisrazioni a cavallo dei pasti principali poichè la funzione di protezione del fegato sarebbe migliore (così mi spiegano gli altri genitori); in altri casi è stato dato per migliorare la digestione (in questo caso gli esami epatici sono nella norma) e l’assorbimento, poichè tali soggetti non aumentavano di peso nonostante fossero alla massima dose consigliata di enzimi pancreatici e l’alvo fosse molto attivo (3/4 volte al giorno). Per i motivi sopra citati mi chiedevo quale fosse anche il ruolo del farmaco nella digestione e miglioramento dell’assorbimento e quale sia la migliore modalità di assunzione (1 volta al giorno o più volte, durante il pasto, prima o dopo?). Inoltre, secondo voi il fatto che io dia a mia figlia tutta la dose da 8 ml un’ unica volta al giorno può aver contribuito alla non normalizzazione dei parametri epatici, perchè non ottimale come strategia di somministrazione del farmaco?