Buongiorno, da circa una settimana, mia figlia di quasi tre anni (diagnosi di FC dalla nascita) si rifiuta in modo categorico e assoluto di prendere gli enzimi pancreatici che ha sempre assunto con estrema naturalezza e senza mai alcun problema, sin dal primo mese di vita. Fino ad oggi è sempre stata bene dal punto di vista medico, è cresciuta secondo una curva costante intorno al 50° percentile e, anche se non è mai stata una mangiona, ha sempre comunque mantenuto un buono stato ponderale. Poco meno di un mese fa, a seguito della comparsa di una tosse dovuta a un rinovirus, si è reso necessario introdurre una terapia antibiotica per via orale, alla quale ha mostrato anche in questo caso il completo rifiuto, per cui, dopo avere esperito tutti i tentativi possibili, si è trovato l’espediente di nascondere lo sciroppo nella spremuta di arance o mandarini, che ha quindi assunto regolarmente. Come è possibile immaginare, i precedenti tentativi di farle prendere il suo antibiotico si sono rivelati vani, ma hanno causato sicuramente uno stress emotivo nella bambina. Da un giorno all’altro poi, improvvisamente, al momento del pasto, ha detto che non voleva più prendere gli enzimi e nulla e nessuno, nè con le buone nè con le cattive, è riuscito a farle cambiare idea, tanto da costringerci, visto il calo di peso già visibile, a mescolarli con dose aumentata a l latte di soia e biscotti granulari che prende a colazione, con evidente diminuita efficacia degli stessi, oppure a nasconderli in un cucchiaino di zucchero di canna prima dei pasti. Questi peraltro si sono fatti molto meno abbondanti e stiamo integrando con preparati ad alto contenuto calorico. È evidente che questo suo categorico rifiuto ci ha spiazzato e ci sta destando molta preoccupazione, perchè non troviamo una chiave di lettura e delle azioni conseguenti da mettere in atto per farla tornare indietro sulla sua decisione. Essendo ancora molto piccola, non è nemmeno facile farle capire che queste pastiglie sono importanti per la sua salute e la sua crescita. Analogamente, non siamo nemmeno riusciti a capire quale sia stato il motivo scatenante di questo suo improvviso rifiuto, anche perché, a parte il periodo ricordato del tentativo di darle lo sciroppo per la tosse, non ha mai vissuto momenti di ansia o tensione famigliare né mai ha manifestato incertezze sull’assunzione dei suoi enzimi, ormai facenti parte della sua routine quotidiana. Chiederemo un aiuto di una psicologa per dare una chiave di lettura della situazione e qualche consiglio da adottare per risolvere il problema, per il quale la tempistica adesso riveste un ruolo fondamentale. Volevo quindi chiedere se siete a conoscenza di altri casi analoghi e di come eventualmente sono stati approcciati. Grazie.