Diciamo subito che lo Stafilococco (Staphylococcus aureus) è un ospite abbastanza abituale nelle vie aeree dei malati FC, specie nei primi anni di vita. Parecchi anni fa vi fu uno studio clinico durato molto a lungo in Inghilterra basato sul trattamento profilattico con antibiotico permanente contro lo Stafilococco nei bambini FC fin dal momento della diagnosi: c'era l'ipotesi che lo Stafilococco, benché batterio non direttamente molto virulento, potesse aprire la strada ad altri batteri. Alla lunga quello studio non riuscì a dimostrare alcun vantaggio da un tale trattamento.
Tuttora si ritiene che, in assenza di sintomi e segni di infezione, non convenga tentare di eradicare il batterio, peraltro difficilmente eradicabile: di solito si conviene di trattarlo solo quando vi sia uno stato di infezione manifesta e lo Stafilococco sia l'unico batterio presente negli esami colturali.
In generale non vi sono evidenze che la presenza del comune Stafilococco influenzi negativamente il decorso di malattia. Diverso è il caso di una variante dello Stafilococco emersa in misura crescente negli ultimi anni: lo Stafilococco aureo meticillino-resistente (MRSA). Questa variante deriva da mutazioni del ceppo originale che ne caratterizzano la forte resistenza a gran parte degli antibiotici. Nemmeno per questa variante c'è abbastanza evidenza e convinzione che la sua presenza determini un peggioramento clinico, ma per questa si tende ad essere più prudenti e più aggressivi: trattare con antibiotici alternativi quando vi sia conclamata infezione e adottare criteri di segregazione e isolamento per i portatori di questo batterio.
Si leggano anche le risposte alle domande del 02.02.10 (Trattare sempre lo Stafilococco aureo? E le resistenze batteriche agli antibiotici?) e del 06.07.10 (Stafilococco meticillino-resistente [MRSA] e suo trattamento).