Dalvik è un supplemento a base di un acido grasso polinsaturo, della serie omega-3, denominato acido docosaesaenoico (DHA): carente nella fibrosi cistica (FC), se integrato avrebbe un effetto antinfiammatorio. Questo farmaco nasce perciò con finalità ben diverse da quelle prospettate dalla nostra interlocutrice. Una normale colazione e una normale cena apportano sufficienti quantità di grassi per facilitare l’assorbimento del Kaftrio. L’uso dell’integratore Dalvik fa aumentare l’apporto di grassi e se la somministrazione è costante occorre anche adattare la dose di enzimi pancreatici.
Una recente revisione sistematica (questa) identifica 5 studi scientifici sull’uso del DHA come antinfiammatorio: da qualcuno di questi studi è emerso qualche beneficio ma si conclude che non vi sono evidenze sufficienti per raccomandare il DHA nelle persone con fibrosi cistica. Occorre poi tener conto che questo acido grasso è contenuto nel pesce azzurro e nelle noci o altro tipo di frutta secca: è pertanto possibile avere un apporto sufficiente di DHA con una alimentazione che contenga gli alimenti sopra descritti.
Durante la somministrazione del Kaftrio, tra i suoi effetti sono stati osservati sia il sovrappeso sia un aumento nel sangue del colesterolo (qui si può leggere un approfondimento scientifico). Ciò è da mettere in relazione con un migliore uso degli enzimi pancreatici: l’ivacaftor, infatti, fa aumentare la concentrazione dei bicarbonati di origine pancratica nel duodeno, aumentando il pH in questa sede e perciò favorendo un migliore uso degli enzimi pancreatici (come descritto in questo articolo scientifico).
Dimagrire o evitare il sovrappeso è possibile: occorre ridurre l’apporto di grassi con l’alimentazione. La dietista del Centro potrà fornire i suggerimenti adatti a ottenere un cambiamento nell’alimentazione e favorire il dimagrimento. È anche importante verificare con la curva da carico del glucosio se sono presenti disturbi del metabolismo del glucosio, che possono anch’essi favorire il sovrappeso e/o l’obesità. Inoltre annualmente è necessario verificare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, specie in coloro che non assumono estratti pancreatici.
Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca