Alla base dei rapporti fra la presenza di mutazioni CFTR e varianti CFTR nel genotipo e l'infertilità maschile c'è l'ipotesi, ormai abbastanza fondata, che ci sia una maggiore sensibilità del tratto genitale maschile al deficit di proteina CFTR durante la fase embriogenetica. In termini molto sintetici si può dire che minore è la quantità di CFTR normale prodotta in base alle caratteristiche genetiche del soggetto, maggiore può essere la compromissione dell'apparato riproduttivo.
La presenza nel genotipo di una vera e propria mutazione del gene CFTR e di una combinazione di varianti, quale T5 e TG maggiore di 11 (quindi TG 12 e TG13) incide in genere in maniera abbastanza consistente sulla quantità di CFTR prodotta e perciò può determinare infertilità da mancanza congenita dei dotti deferenti, che comporta assenza di spermatozoi nel liquido seminale (azoospermia ostruttiva). Nella sua manifestazione isolata questa anomalia è considerata una forma minima o atipica di fibrosi cistica o "malattia CFTR correlata". (Per il significato di mutazioni, varianti del complesso Poli-T [T5,T7,T9] e TG, cercare informazioni scrivendo queste sigle nel motore di ricerca del sito) .
Nel caso della domanda, sembra venga riferita oligospermia (scarsità di spermatozoi nello sperma). Studi recenti (1) hanno segnalato un aumento della frequenza della variante T5 TG12 anche nell'infertilità maschile di tipo secretorio (che comporta azoospermia legata a severi difetti di produzione e maturazione degli spermatozoi) e anche nell'infertilità maschile con oligospermia (diminuzione del numero degli spermatozoi) di grado severo e anche lieve. Queste segnalazioni lascerebbero intendere che la combinazione T5-TG12 ridurrebbe la quantità di proteina CFTR in maniera sufficiente perché ci siano conseguenze a carico della produzione di spermatozoi. Però sappiamo anche che la "penetranza" (cioè la capacità di dare sintomi di infertilità) delle varianti T5-TG12 e T5-TG13 è molto variabile e influenzata da altri fattori genetici che non conosciamo. Questa è anche la ragione per cui fare previsioni circa l'eventuale ereditabilità dei loro effetti sull'apparato riproduttivo è molto difficile.
La presenza della varianti T5-TG13 nel genotipo non dovrebbe comunque comportare controindicazioni alle procedure di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). Importante comunque che l'indagine genetica per le mutazioni del gene CFTR sia approfondita con ampio pannello di mutazioni e che entrambi i partner risultino negativi all'approfondimento.
1. Rapporti tra gene CFTR e infertilità maschile e femminile, 15/09/2011