Salve, vorrei avere la vostra opinione riguardo l’utilizzo di acido ipocloroso in luogo dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione degli strumenti per le terapie inalatorie e fisioterapia. Come da manuale, da non addetto ai lavori e incuriosito da siti opportunisti che pubblicizzano il primo, detto anche cloro attivo, come più efficace e per nulla dannoso rispetto all’ipoclorito di sodio, eventuali rimasugli della soluzione disinfettante dovuti ad una asciugatura non perfetta potrebbero non creare problemi durante l’inalazione (il risciacquo vanificherebbe la disinfezione; non che piccoli residui di ipoclorito sembrino creare problemi). Da quanto sembrerebbe da alcuni prodotti pubblicizzati, esso non è dannoso per ferite e mucose in quanto sarebbe la stessa forma di cloro prodotta negli organismi viventi. Una difficoltà a trovare eventuali prodotti validi è che è difficile da produrre in soluzione stabile, anche se rispetto a qualche anno fa ora si iniziano a trovare prodotti con residui di ipoclorito estremamente bassi. Esistono diverse formulazioni di acido ipocloroso “puro” (basso residuo di ipoclorito dovuto alle reazioni di equilibrio), utilizzate tra l’altro per la disinfezione di ambienti durante la pandemia Covid-19: si presuppone quindi che non dovrebbe essere dannosa l’inalazione accidentale a basse concentrazioni. Trovo anche applicazioni disinfettanti per ferite e prodotti oftalamici. Eventualmente quali sono i prodotti a base di acido ipocloroso puro che potrebbero sostituire la comune amuchina in soluzione e a quali concentrazioni e tempi di ammollo? Da quanto si legge in rete sembra essere immediato e non richiede i famosi 15 minuti al 5% di ipoclorito. Poi una curiosità: è la stessa forma che il difetto della proteina CFTR blocca sull’epitelio bronchiale? Grazie per le vostre considerazioni, sperando che il nostro mettervi a dura prova (anche di nervi) dia una mano anche a chiarire dubbi da disinformazione.