Bisogna che tra le due somministrazioni del farmaco trascorrano 12 ore. Quest’intervallo non deve avere precisione cronometrica: si può saltuariamente anticipare o posticipare la somministrazione anche di 30-60 minuti. Non esistono regole assolute. Il razionale è quello di ottenere dei valori di picco o minimi del farmaco nel sangue a orari definiti, ottenuti distanziando la somministrazione di 12 ore.
Durante il periodo estivo è possibile posticipare sia la somministrazione del mattino che quella della sera, purché rimanga sempre un intervallo di 12 ore tra le due somministrazioni. Ciò consente di adattare la somministrazione del farmaco alle abitudini di vita diverse da quelle mantenute nel periodo scolastico. Solo nel passaggio tra i due regimi di terapia con orari diversi vi può essere uno spostamento degli orari dei valori di picco o minimi del farmaco ma si tratta di un discostamento per un brevissimo periodo di tempo, che non incide né sull’efficacia né sul profilo di sicurezza del farmaco.
Il principio generale è quello che ogni parte della terapia quotidiana si deve adattare alle abitudini e alle esigenze della vita quotidiana: i farmaci prescritti nella fibrosi cistica hanno un profilo di farmacocinetica e una “finestra” tra efficacia ed effetti collaterali che consentono degli aggiustamenti di orario. Ciò che è più importante e non derogabile è la regolarità nella somministrazione di un farmaco.
Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca