Con i modulatori i batteri responsabili di infezioni polmonari croniche non scompaiono ma sembrano ridursi

autore

Beatrice

Domanda


Salve, ho letto che il ruolo dei modulatori rispetto alle infezioni batteriche croniche in pazienti FC è ancora oggetto di studio e che anche in questo ambito l’effetto di questi farmaci può essere soggettivo. Ma rispetto al rischio di nuove infezioni? L’assunzione dei modulatori riduce il rischio di essere colonizzati? Esistono studi in merito? Grazie.

Risposta

I dati della letteratura concordano con la non scomparsa (eradicazione) dei batteri responsabili dell’infezione polmonare cronica, anche se diversi studi riportano che la frequenza del loro isolamento è ridotta. Dovrebbe essere chiarito se quest’ultimo rilievo è in rapporto all’effetto del modulatore o piuttosto non dipenda dalla difficoltà di raccogliere espettorato, dove i batteri vengono isolati.

L’avvio della terapia con modulatori, in particolare la combinazione elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor, è recente e solo da poco tempo è possibile in età pediatrica. Non abbiamo perciò identificato studi rivolti a valutare la frequenza di prima infezione da Pseudomonas aeruginosa nei soggetti in trattamento con modulatori, anche quelli introdotti circa 15 anni fa, come l’ivacaftor (Kalydeco). Considerato che la frequenza di isolamento si riduce con i modulatori, è probabile che ciò valga anche per gli isolamenti più precoci, che avvengono nei primi mesi di vita: questa ipotesi andrà valutata con uno studio longitudinale a partire dai primi mesi di vita.

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca