Confermiamo che non c’è certezza sulla classe di appartenenza della mutazione L1077P. Ci rifacciamo in particolare alle informazioni presenti sul database CFTR2.org, nella pagina dedicata al meccanismo funzionale della mutazione e ai test eseguiti per valutarlo (1). Da questi (in verità pochi) test riportati si deduce che è mutazione che, con tutta probabilità, comporta che una quota di proteina CFTR arrivi sulla membrana cellulare. Ma una volta lì non è chiaro che tipo di difetto presenti, in particolare non è chiaro se sia difetto di tipo
gating, caratteristico delle mutazioni attribuite alla classe III. Più in generale non è chiaro se L1077P si possa inserire nel gruppo delle mutazioni con funzione residua, definizione molto vaga. Quello che è certo è che a oggi L1077P non è inserita nell’elenco delle mutazioni con funzione residua trattabili con Kalydeco (2).
Poiché quello che caratterizza L1077P è la notevole variabilità di manifestazioni cliniche, confermiamo che, a livello individuale, in futuro gli effetti di L1077P potranno essere conosciuti attraverso marcatori biologici, come il test degli organoidi intestinali.
1. cftr2.org/mutation/scientific/L1077P/
2. Kalydeco per mutazioni CFTR con funzione residua, 29/5/2017