Della mutazione D1152H nel sito si è parlato molte volte: basta inserire la sigla nel motore di ricerca, compariranno i titoli sia di risposte già date sia di aggiornamenti scientifici.
Il problema generale posto da questa domanda è se di fronte a mutazioni CFTR dagli effetti variabili come D1152H sia possibile prevedere, attraverso la diagnosi prenatale o altre tecniche diagnostiche, quale malattia FC: classica o atipica, quali i sintomi e di che entità. La risposta è che purtroppo questo non si può prevedere in alcun modo, perché non si conoscono i meccanismi che regolano questa variabilità. Probabilmente entrano in gioco altri geni che influiscono sulla mutazione e possono accentuarne o limitarne gli effetti. Questi geni fanno parte del restante corredo genetico dell’individuo e, posto che fossero diagnosticabili, non si potrebbe prevedere come verrebbero trasmessi, perché soggetti ad assortimento casuale.
Attraverso la diagnosi prenatale su feto o la diagnosi genetica prima dell’impianto dell’embrione si può sapere se la mutazione è stata trasmessa o no, e se assieme a questa è stata trasmessa quella dell’altro genitore. C’è il 25% di probabilità a ogni gravidanza che entrambe le mutazioni vengano trasmesse. A quel punto la diagnosi è di fibrosi cistica. Il resto delle previsioni (quale tipo di fibrosi cistica?) resta molto generico, esprimibile tutt’al più in termini di maggiore o minore probabilità, qualora esistano a supporto di queste probabilità osservazioni scientifiche e casistiche di malati viventi che abbiano le stesse mutazioni CFTR.
Nel caso del genotipo DF508/D1152H, una recente casistica italiana (1) ha offerto elementi conoscitivi interessanti: ha riportato dati concernenti 49 pazienti DF508/D1152H di età compresa tra i 12 e i 68 anni. Il risultato del loro test del sudore si distribuiva variamente: 1/3 patologico, 1/3
borderline, 1/3 normale. La diagnosi era avvenuta soprattutto per sintomi respiratori, in assenza di screening neonatale (che per lo più non esisteva all’epoca in cui sono nati). I sintomi polmonari erano presenti (in 9 presenza di
Pseudomonas, in 27 bronchiectasie, in 4 emottisi),
ma in circa il 70% dei casi la funzionalità respiratoria aveva valori brillanti (FEV1 >80%). In tutti, tranne tre, il pancreas era funzionante; in alcuni casi andava soggetto a pancreatiti ricorrenti. Il confronto di questi 49 con un gruppo di omozigoti DF508 comparabili per età confermava ampiamente che la loro forma di FC era benigna, nonostante la presenza delle complicanze polmonari.
1) Gli effetti clinici della mutazione D1152H, 17/03/2015