Comprendiamo come i genitori di un bambino con FC si pongano molti problemi di vita quotidiana, talora peraltro oggettivamente non rilevanti, come nel caso di questa domanda.
Sulla prima questione: l’ultima cosa da pensare per l’abitazione di una famiglia con bimba FC è quella di cercare tale abitazione vicina a un ospedale. Suggeriamo di non vivere le attenzioni per la bambina come se si fosse in una condizione di continua emergenza. Un buon rapporto con il centro di cura, anche se non vicinissimo, e una regolarità dei controlli necessari si possono attuare efficacemente anche senza avere l’ospedale sotto casa.
Sulla seconda questione, in effetti gli acquari (acqua dolce o marina) possono essere ricettacolo di batteri, come peraltro molti altri oggetti e ambienti della casa. Se si ritiene che un acquario sia cosa cui è difficile fare a meno, non vi si rinunci ma se ne curi bene l’igiene.
Questa risposta in sostanza intende far passare il messaggio che è possibile vivere con FC senza sentirsi continuamente minacciati da troppe cose. Nel rispetto delle buone regole di igiene di ogni casa e nella assiduità delle cure e dei controlli prescritti, il bimbo con FC dovrebbe sentirsi a suo agio come qualsiasi altro bambino. Oggi sappiamo che la fibrosi cistica può consentire una vita normale e il bimbo crescerà tanto più sano e più sicuro delle sue potenzialità quanto meno i genitori, pur con buone intenzioni, contribuiranno a creare limitazioni e timori.