È noto che i farmaci modulatori attraversano la placenta e arrivano perciò al feto; analogamente essi sono presenti nel latte materno, seppure in piccole quantità. Dalle prime esperienze, retrospettive e registrate con questionari ai medici in circa un centinaio di gravidanze e di allattamento in corso di terapia con i diversi modulatori, non sono emersi evidenti effetti negativi per la madre o il neonato, attribuibili ai farmaci (si può leggere qui e qui).
Occorre peraltro tener conto che le segnalazioni dei due studi sopra riportati sono di tipo retrospettivo e su casistica limitata. È noto e da considerare il rischio per la madre e il nascituro, specie quando la malattia polmonare è avanzata o ci sono stati precedenti di interruzione spontanea o di malformazioni neonatali.
Inoltre, occorre verificare nei neonati il possibile aumento degli enzimi epatici e, con una visita oftalmologica, la possibile presenza di cataratta (qui e qui un approfondimento): questi effetti collaterali sono stati registrati dopo la nascita. Occorre considerare che gli effetti collaterali dipendono sia dall’esposizione ai modulatori durante la gravidanza che durante l’allattamento.
È già stato avviato negli USA uno studio prospettico (NCT04828382) per monitorare gli effetti dei modulatori durante la gravidanza e l’allattamento, che fornirà ulteriori e più affidabili informazioni.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali segnalati a carico del sistema nervoso centrale, ciò ha riguardato adulti e non neonati (qui e qui due studi scientifici in merito). Non conosciamo ancora con quali meccanismi i modulatori agirebbero sul sistema nervoso centrale e perciò è ancora prematuro lanciare allarmi. Gravidanza e allattamento sono fasi molto delicate per lo sviluppo di tutti gli organi e pertanto, se non vi sono consigli diversi da parte del medico specialista del Centro FC, in rapporto allo stato di salute della madre, è preferibile non assumere farmaci, come i modulatori più recenti, di cui si conoscono ancora poco gli effetti collaterali, durante queste fasi (qui un approfondimento).
Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca