Buongiorno, ho 36 anni e ho la fibrosi cistica. Attualmente mi trovo in ottime condizioni cliniche grazie alla terapia con Kaftrio: non produco muco da circa tre anni, non ho infezioni respiratorie attive e convivo da sempre con uno Staphylococcus aureus in colonizzazione cronica, stabile. Qualche mese fa ho adottato un gatto adulto da un rifugio, in buona fede, convinta che fosse sano. Solo in seguito si è manifestata una rinite cronica, probabilmente legata a un’infezione virale pregressa da calicivirus (non zoonotica), con episodi frequenti di starnuti, abbondanti secrezioni mucose e occasionali sovrainfezioni batteriche. Queste vengono gestite con il supporto del veterinario, anche attraverso cicli di antibiotico in caso di riacutizzazioni. In pratica, anche il gatto ha la fibrosi cistica!
So che per una persona sana il rischio di trasmissione batterica da animale domestico è considerato molto basso, ma nel mio caso mi chiedo se questa esposizione prolungata a potenziali batteri opportunisti possa rappresentare un rischio significativo a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda infezioni respiratorie. Tengo a precisare che il gatto è ormai parte della mia famiglia: non si tratta di un’adozione superficiale o facilmente reversibile. Sto facendo tutto il possibile per garantire sia il suo benessere che la mia sicurezza, nel rispetto delle principali norme igieniche. Vorrei sapere se, sulla base della mia condizione attuale, questa convivenza può essere considerata compatibile, o se sarebbe il caso di valutare accorgimenti ulteriori. Vi ringrazio molto per il vostro lavoro e per l’eventuale risposta.