La Legge n.104/92 è a oggi uno degli strumenti legislativi nazionali più importanti nel settore dell’handicap prevedendo, già venticinque anni fa, diritti e tutele a chi, riconosciuto in una condizione di svantaggio sociale, necessita di assistenza e integrazione. L’art.8, infatti recita "L'inserimento e l'integrazione sociale della persona handicappata si realizzano mediante [...] misure atte a favorire la piena integrazione nel mondo del lavoro, in forma individuale o associata, e la tutela del posto di lavoro [...]".
Nel 2015, in attuazione della Legge n.183/2014 meglio conosciuta come Job Act - “Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini ed imprese […] in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità”, sono stati approvati 4 decreti legislativi, attuativi di quanto previsto dalla norma.
Uno di questi, il D.Lgs. n. 81/2015 “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni”, ha previsto, al comma 5 dell’art.8, che “… In caso di richiesta del lavoratore o della lavoratrice [….] con figlio convivente portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 104 del 1992, è riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale”.