La terapia genica in fibrosi cistica consiste nell’
inserire nelle cellule una copia del
gene CFTR normale perché produca una proteina funzionante, cosa che il gene mutato non fa. A differenza della terapia basata sui nuovi farmaci modulatori, si propone come cura per
qualsiasi tipo di mutazione CFTR presente nella persona malata.
In generale, le malattie genetiche in cui è stato conseguito il traguardo della cura attraverso la terapia genica sono pochissime. Per molte, invece, sono in corso ricerche che hanno preso nuova spinta dopo la scoperta del
sistema CRISPR/Cas9, la famosa forbice molecolare (“taglia e cuci”) che permette di correggere con più precisione il gene interessato. Si parla in questo caso di
gene editing (
editing = correzione) e la malattia genetica per cui c’è uno stato di avanzamento maggiore rispetto alle altre, con iniziali applicazioni cliniche,
rimane la talassemia.
Per quanto riguarda la fibrosi cistica, ne abbiamo parlato diverse volte su questo sito, per esempio
qui e
qui.
Nel 2015 era arrivato al traguardo della sperimentazione clinica uno studio organizzato dal
Cystic Fibrosis Gene Therapy Consortium con il supporto della Onlus inglese CF Trust. Era un
trial clinico di fase 3 su ampio numero di pazienti con mutazioni di vario tipo, che sperimentavano la
terapia genica per aerosol con un gene CFTR normale veicolato attraverso liposomi (speciali particelle di grasso). Tuttavia il beneficio clinico, se paragonato al gruppo di controllo che assumeva un placebo, era risultato allora modesto.
La
notizia fornita dalla CFF americana e riportata nella domanda è molto interessante perché segnala l’avvio di un trial clinico di fase 1 per sperimentare la
sicurezza e la
tollerabilità di una nuova terapia genica per aerosol.
La terapia si chiama 4D-710 e consiste nell’introdurre nelle cellule delle vie aeree e dei polmoni una copia funzionante del gene CFTR. Come trasportatore viene usato un
sistema virale chiamato A101, proveniente da un virus inattivato del gruppo degli Adenovirus (virus che nella forma attiva danno disturbi simil influenzali).
Lo studio coinvolgerà 18 persone con fibrosi cistica non trattabili con i farmaci modulatori o che hanno interrotto la terapia farmacologica a causa degli effetti collaterali. 4D-710 è già stato sperimentato a livello animale e non sono stati riportati effetti collaterali sfavorevoli.
È altresì interessante leggere che CFF ha supportato la
ricerca preclinica di 4D-710 attraverso un finanziamento all’azienda farmaceutica californiana produttrice, la
4D Molecular Therapeutics, per l’incredibile cifra di 17,5 milioni di dollari (dal 2017 al 2020).
Per dare un panorama più completo segnaliamo anche che, pochi giorni dopo l’uscita di questa notizia, sempre CFF ha diffuso un’altra nota in cui annuncia l’avvio di una importante collaborazione con CF Trust (Regno Unito) sul tema della nuova versione della terapia genica, quella con il
gene editing. Il progetto è chiamato SRC (
Strategic Research Center) e intende indagare quale sia il sistema
CRISPR più adatto per la correzione del gene (dopo quello iniziale premiato con il Nobel sono stati messi a punto vari perfezionamenti) e quali sono i migliori vettori e le vie per introdurlo nelle cellule. Non viene detto nell’annuncio quale tipo di cellule siano state scelte come bersaglio della terapia, viene solo fatto cenno che potrebbero anche essere prelevate dal soggetto (staminali polmonari?), corrette geneticamente in laboratorio e poi reinfuse.
Sarà vincente il progetto di terapia genica tradizionale (4D-710) o il nuovo modello (SRC) che utilizza CRISPR? Vedremo.
Più in generale queste notizie vanno interpretate come segnale di vivo interesse della ricerca nei confronti della quota non piccola di malati che hanno
mutazioni non trattabili con farmaci modulatori di CFTR. Si vogliono aprire nuove strade. Questa alleanza strategica fra i due più potenti enti che raccolgono fondi per la ricerca potrebbe portare nuovi importanti progressi. E tutto il mondo della ricerca FC è già attento a cogliere i nuovi segnali.