Più lunga durata di vita nelle persone CF trapiantate di polmoni se ospitano batteri sensibili agli antibiotici.

Più lunga durata di vita nelle persone CF trapiantate di polmoni se ospitano batteri sensibili agli antibiotici.

E’ uno studio epidemiologico condotto sui malati CF che hanno subito trapianto bipolmonare nei centri di Toronto e di Filadelfia. Sono stati inseriti nello studio tutti i pazienti trapiantati ad esclusione dei pochi che avevano avuto infezione da B. cepacia. In totale si tratta di 103 pazienti, di cui è stato valutato il grado di sensibilità agli antibiotici dei batteri isolati dal loro escreato nei controlli periodici post-trapianto. Sono stati definiti pan-resistenti, cioè resistenti a tutti gli antibiotici disponibili, quei batteri che in almeno in una cultura sui mostravano resistenti o con sensibilità intermedia a tutte le classi di antibiotici. 43% dei trapiantati erano colonizzati da batteri panresistenti (a parte due casi su 45, era in causa Pseudomonas aeruginosa). Nei trapiantati con batteri panresistenti la sopravivenza post-trapianto era diminuita rispetto agli altri: 91% contro 98% a 3 mesi; 89% contro 97% a un anno; 63% contro 91% a 3 anni; 58% contro 86% a 5 anni.

Gli autori dello studio concludono che effettivamente i malati con batteri pan-resistenti campano meno dopo il trapianto rispetto a quelli con batteri sensibili ad almeno una classe di antibiotici. Probabilmente per questi ultimi è meno difficile controllare l’infezione polmonare che, in misura variabile, prima o poi, interferisce con il decorso della malattia post-trapianto. Tuttavia viene fatto osservare che in entrambi i gruppi la sopravvivenza è nell’insieme assai buona e comunque simile o superiore a quella riferita per l’insieme dei pazienti CF trapiantati nel Nord America, sulla base dei dati del registro dell’UNOS (United Network of Organ Sharing): 86% a 1 anno; 65% a 3 anni; 50% a 5 anni.

Hadjiliadis D, et al. Survival of lung transplant patients with cystic fibrosis harboring panresistant bacteria other than Burkholderia cepacia, compared with patients harboring sensitive bacteria.

J Heart Lung Transpl 2007;26:834-838

14 marzo 2008

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