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29 Maggio 2010

Pseudomonas nelle urine: può evocare fibrosi cistica in persona di età avanzata?

Autore: Gabriella
Domanda

Dal tampone faringeo eseguito nel mese di gennaio, durante una situazione di fortissimo calo di voce con catarro secco, è risultata presenza di Streptococcus viridans. Attualmente, in forma assolutamente asintomatica e solo a seguito di un controllo generale, dall’urinocultura è emersa presenza di Pseudomonas aeruginosa. Potrebbero questi essere sintomi di fibrosi cistica? Io ho 66 anni e per la prima volta mi ritrovo questi ‘danni’. Alla mia età è possibile il manifestarsi di tale malattia? Cosa posso fare?

Risposta

Un episodio di infezione, probabilmente acuta, delle prime vie aeree, con riscontro di un batterio in faringe (Streptococcus viridans) e, in seguito, un’urinocultura positiva per Pseudomonas aeruginosa in assenza di sintomi di infezione urinaria sono un po’ poco per sollevare il sospetto di fibrosi cistica. Questa malattia solo eccezionalmente può manifestarsi in età avanzata, come quella indicata dalla nostra interlocutrice: si tratta di forme assolutamente miti di fibrosi cistica, che danno peraltro sintomi, di solito respiratori (broncopneumopatia) protratti nel tempo (cronici). Dal poco che ci viene indicato nella domanda non sembrerebbe questo il caso. Ciò che ha sollevato il dubbio nella nostra interlocutrice è stato probabilmente il riscontro di Pseudomonas aeruginosa nelle urine, un batterio assai frequentemente in causa nella fibrosi cistica come responsabile di infezioni broncopolmonari croniche in tale malattia. Non è invece abituale in questa malattia la presenza di Pseudomonas aeruginosa nelle urine o comunque un’infezione urinaria da Pseudomonas non rientra nel quadro clinico tipico della malattia. Va detto che, specialmente nelle donne e in età avanzata, non sono rare le infezioni urinarie, anche asintomatiche: il batterio più comune in questi casi è la Escherichia coli, un colonizzatore abituale dell’intestino, ma vi si possono ritrovare anche altri batteri, cosiddetti “gram-negativi”, tra cui Pseudomonas aeruginosa. In ogni caso, ciò che conviene fare è seguire l’andamento nel tempo dei disturbi respiratori segnalati nella domanda, probabilmente destinati a risolversi: se dovessero persistere a lungo diventerebbe ragionevole anche fare un test del sudore (il test più sensibile per la diagnosi di fibrosi cistica). La situazione urinaria andrebbe anche tenuta sotto controllo al fine di escludere una infezione urinaria cronica: da ricordare che non basta conoscere la presenza di un batterio potenzialmente patogeno, bisogna conoscerne anche la concentrazione (quante unità batteriche per cc = carica batterica).

Si veda anche la risposta alla domanda del 08.02.10: Una nonna longeva: 106 anni e infezione urinaria da Pseudomonas multiresistente

G.M.


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