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21 Dicembre 2015

Statistiche sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia

Autore: Anna Maria
Domanda

Mio figlio di 30 anni, malato di FC DF508/G85E, ha iniziato la procreazione medicalmente assistita (PMA), ma il primo ciclo purtroppo non è andato a buon fine. La moglie è una ragazza di 30 anni e sta perfettamente bene. La PMA è stata fatta nel centro di Ortona (CH). La mia domanda è questa: ci sono dei centri in Italia che più di altri hanno praticato la PMA in malati di FC? E che percentuale di successo hanno ottenuto, avendo come riferimento coppie non FC trattate sempre con PMA? Vorrei anche sapere, se possibile, in quale centro in Italia si ha la maggiore probabilità di successo con la PMA in generale, non in riferimento alla FC.
Spero di essere stata chiara nel sottoporre le domande e ringrazio tantissimo voi tutti per le risposte che ci fornite sempre.
Distinti saluti.

Risposta

Non ci sono dati accessibili al pubblico per conoscere le percentuali di gravidanza (tasso di successo) ottenute con tecniche di PMA di ogni singolo centro. Esiste ed è funzionante un Registro Nazionale PMA che svolge la sua attività nell’ambito dell’Istituto Superiore di Sanità (organo del Ministero della Salute). In questo Registro sono iscritti tutti i centri PMA italiani che hanno avuto regolare accreditamento (esistono apposite linee guida che devono essere soddisfatte). Il Registro è finalizzato all’attività di raccolta dati e monitoraggio dell’attività dei centri, dispone di un sito (www.iss.it/rpma) creato nel portale dell’ISS. All’interno del sito vi è un’area, con accesso riservato, dedicata ai centri. Ogni Regione, dotata di un codice identificativo e di una password, accede ai dati di tutti i centri operanti sul proprio territorio monitorandone l’attività in modo costante. Ogni centro PMA, previa autorizzazione della regione di appartenenza, al momento dell’iscrizione al Registro è dotato di un codice identificativo e di una password per inserire i propri dati. Al pubblico il sito del Registro fornisce i dati sotto forma cumulativa e da questi non è possibile risalire alle prestazioni del singolo centro. Invitiamo comunque a visitare in particolare la sezione segnalata sotto (1), perché contiene una miniera d’informazioni, a partire da una mappa, regione per regione, dei centri esistenti, distinti in pubblici e privati. Analizzando le statistiche generali si ha un’informazione corretta e imparziale di quali siano le reali possibilità di successo delle tecniche di PMA . Succede infatti, che alcuni centri, in particolare quelli privati, dichiarino ai possibili utenti percentuali di successo addirittura del 40%, che se fossero vere sarebbero da premio Nobel per la medicina.

I centri censiti nel report 2013 del Registro PMA erano 369: pubblici 37%, privati convenzionati 10%, privati non convenzionati 54%. Sempre nel 2013, con tecniche di PMA sono nati 12.187 bambini, che rappresentavano il 2,4% del totale dei nati in Italia (514.308 nati vivi, Fonte: ISTAT). Nel Registro le tecniche di PMA sono distinte in I, II e III livello. Il primo livello è l’Inseminazione Intrauterina, il secondo e il terzo comprendono le tecniche della fertilizzazione in vitro con spermatozoi freschi oppure congelati. L’uomo affetto da FC accede alle tecniche di II e III livello. Con queste tecniche nel 2013 sono state usate cellule seminali fresche in 46.433 coppie, in cui sono stati avviati 55.050 cicli di trattamento: 19,5 % la percentuale media di gravidanza ottenuta per ogni ciclo. Con tecniche di congelamento e scongelamento sono state trattate 8.090 coppie, in cui sono stati eseguiti 9.397 cicli: 22 la percentuale di gravidanza per ciclo.
Questi i dati riguardanti tutte le coppie che per varie ragioni hanno richiesto PMA. Non si può risalire all’interno di questi dati all’informazione sul tasso di successo nelle coppie in cui il partner è affetto da FC. L’unico modo per conoscerlo sarebbe attraverso una pubblicazione scientifica di qualche centro nazionale, ma non ne abbiamo trovate e non sappiamo se ci sia in Italia un centro che disponga di esperienza e competenza particolari in ambito FC. Abbiamo segnalato i dati riportati da uno studio francese (2) in cui il tasso di successo in soggetti FC e CBAVD era sovrapponibile a quello delle altre coppie che chiedono PMA, e allo stato attuale delle conoscenze si può supporre che sia così, anche se di recente è stato posto qualche dubbio circa la qualità e piena idoneità degli spermatozoi FC ad uso PMA (3).

Il consiglio che diamo in questi casi è di chiedere prima di tutto informazioni al centro dove il soggetto FC è assistito, perché sarebbe buona pratica che fosse il centro FC stesso ad avviare un rapporto di collaborazione (che vuol dire scambio di conoscenze, condivisione delle procedure, possibilità di concentrazione di esperienze e numerosità di casistica), possibilmente sempre con uno stesso centro PMA. Sappiamo che alcuni centri FC l’hanno fatto, altri stanno cercando di farlo, proprio perché con l’aumentare dell’età dei malati aumentano le richieste nel campo di questa branca della medicina.

1) w3.iss.it/site/RegistroPMA/PUB/Centri/CentriPMA.aspx
2) Assenza congenita bilaterale di vasi deferenti (CBAVD): dalla diagnosi alle tecniche di riproduzione assistita, 14/05/2015
3) La fecondazione eterologa ha più probabilità di successo di gravidanza rispetto a quella omologa (con spermatozoi di persona con FC)?, 02/08/2014

G. Borgo


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