L’irritabilità bronchiale in rapporto all’inalazione di antibiotici non è un fenomeno raro. Il fenomeno si iscrive nella “broncoirritabilità” o “asma” nella fibrosi cistica, nota da molto tempo e spesso in rapporto a farmaci somministrati per via inalatoria, specie gli antibiotici. Spesso il fenomeno è variabile nel tempo: compare dopo che lo stesso farmaco è stato inalato per molto tempo e può scomparire dopo una sua prolungata sospensione.
Il provvedimento che si può prendere, valutandone l’efficacia, è far precedere l’inalazione del farmaco dall’inalazione di un broncodilatatore. L’alternativa è sostituire il farmaco con altri antibiotici, che sono entrati in commercio. I due farmaci, che nel suo caso, si possono alternare con la colistina per via inalatoria (Promixin) sono l’aztreonam lisina (Cayston) e la levofloxacina (Quinsair). Ovviamente la decisione sui farmaci alternativi o sull’uso della tobramicina a cicli di soli 15 giorni è dei medici del suo Centro: le decisioni devono infatti tener conto dei batteri che sono presenti cronicamente nelle vie aeree, della irritabilità bronchiale provocata dall’inalazione di farmaci, della strategia antibiotica complessiva da intraprendere per l’infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa.