Raffreddori frequenti nei bambini con fibrosi cistica

autore

Ilaria

Domanda

Salve, sono una mamma di un bimbo di 4 anni che è in cura con Kalydeco/Kaftrio. Il mio bimbo frequenta la scuola materna, ma ogni volta è un incubo perché va 3 giorni e poi prende un raffreddore che spesso e volentieri sfocia in febbre e poi antibiotico perché il virale muta in batterico. Non so veramente più cosa fare perché non riesce a frequentare decentemente la scuola materna che lui adora! Come ci si comporta in questi casi? Di solito io lo tengo a casa appena ha raffreddore in modo da monitorare la situazione. Dovrei mandarlo anche in queste condizioni? So che i genitori dei bimbi che non hanno questi problemi li mandano, ma anche se mio figlio non avesse avuto la fibrosi cistica avrei evitato per rispetto anche degli altri. Non capisco inoltre perché con un raffreddore succeda tutto questo. Mio figlio inoltre ha degli ispessimenti delle mucose nasali, ho pensato che forse potesse essere anche questo il problema, ma anche se faccio un cortisonico locale + lavaggi + i vari aerosol (che fa tutti i giorni per la patologia) non cambia l’esito, si va a finire sempre con 10 gg di antibiotico! Non so come comportarmi, forse dovrebbe entrare più spesso in contatto con i vari virus per sviluppare difese? Non so più cosa pensare! È anche vero che quando si ammala lo tengo a casa molto, soprattutto dopo che finisce l’antibiotico per farlo riprendere però davvero non capisco. Inoltre non riesce nemmeno a fare qualche sport perché o fa qualche attività o va all’asilo e si ammala e deve stare a casa (per non parlare della durata di tutta la degenza). Come dovrei comportarmi? Grazie per l’eventuale risposta. Firmato Una mamma esausta.

Risposta

La domanda ripropone la problematica delle frequenti infezioni delle prime vie aeree in soggetti con FC in giovane età. Viene fatto espressamente riferimento a raffreddori senza indicazioni riguardo al numero degli episodi per anno, a stagionalità, ad allergie e allo stato immunitario del bambino (che quindi si presuppone normale, come di solito si verifica in FC). Nella domanda inoltre non viene segnalata l’insorgenza di complicazioni come asma o otite media a seguito degli episodi di raffreddore.

I raffreddori sono infezioni virali acute caratterizzate da rinorrea e ostruzione nasale. Di solito non sono accompagnati da febbre o da altra sintomatologia. Possono essere causati da oltre 200 tipi di rhinovirus umani ma anche da altri virus come metapneumovirus, virus respiratorio sinciziale (RSV), adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali, enterovirus, coronavirus stagionali. Di solito i rhinovirus e RSV si diffondono per contatto con altri soggetti (sia in ambito familiare che scolastico) oppure per vi aerosolica.
I bambini hanno una media di 6-8 raffreddori per anno, ma il 10% circa dei bambini senza altra patologia possono arrivare ad avere 12 infezioni per anno. Il numero dei raffreddori diminuiscono con l’età, soprattutto dopo i 4-6 anni, fino ad arrivare ai 2-3 episodi per anno (la media di noi adulti). I bambini che frequentano le comunità possono avere un deciso incremento del numero di raffreddori rispetto a quanto sopra riportato. In soggetti privi di altra patologia sono considerati come una condizione benigna anche se i sintomi possono interferire sul benessere del bambino e sul management familiare.

La terapia antibiotica non è efficace nei confronti delle infezioni virali e non ha senso ricorrere all’antibiotico “in via preventiva”. Va però ricordato che in persone con fibrosi cistica i rhinovirus in via teorica potrebbero riattivare la flora batterica presente a livello delle vie aeree inferiori (qui un approfondimento scientifico). Per questo motivo, in caso di sintomi acuti a carico delle prime vie respiratorie, è sempre bene far riferimento al proprio medico curante aggiornandolo poi riguardo all’evoluzione della situazione.

Pensiamo che la decisione di lasciare a casa il bambino sia saggia poiché favorisce un tempestivo recupero, consente di evitare che egli si infetti dai coetanei con altri virus circolanti (spesso nei periodi di acuzie molti virus sono in contemporanea circolazione) ed è inoltre una forma di rispetto nei confronti degli altri bambini.
Nell’ottica di puntare alla prevenzione delle infezioni virali gli strumenti più importanti rimangono le misure igieniche (lavaggio delle mani) che vanno accompagnate all’eliminazione dell’esposizione al fumo e alla ridotta frequenza di luoghi affollati (almeno nei periodi epidemici). È inoltre da raccomandare la vaccinazione anti-influenzale per ridurre il rischio che un episodio di raffreddore causato da questo virus possa esse seguito da gravi complicanze polmonari.

Dott. Giovanni Taccetti, Direzione scientifica FFC Ricerca