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28 Dicembre 2011

Ancora sul batterio Achromobacter xylosoxidans

Autore: Anna
Domanda

Salve, torno a scrivere circa questo batterio, Achromobacter xylososidans, che da circa due anni e mezzo ci tiene compagnia. So che non se ne sa ancora molto riguardo la sua influenza sulle condizioni cliniche (cosa che non mi rassicura, anzi mi agita) e vorrei perciò avere una conferma al riguardo. Vorrei capire anche un’altra cosa: la mia bimba di 8 anni, buone condizioni, crescita ottimale, fev1 108% fvc 106 %, mutazione DF508 omozigote, fa da circa un anno e mezzo promixin aerosol e da allora si e’ assistito alla quasi immediata scomparsa dello Pseudomonas (è un anno e 3 mesi che non viene rilevato nell’aspirato) e alla diminuzione esponenziale dello xylosoxidans che lo accompagna, che e’ passato nel periodo indicato da 1 milione di colonie a mille. Questo fino a 4 giorni fa, quando all’improvviso lo xylosoxidans e’ tornato a un milione di colonie! Mi chiedo come sia possibile questo e se può esserci stato un errore nella conta. Oppure il batterio ha sviluppato una nuova resistenza alla colimicina? E se si, come si può pensare di tenersi un milione di colonie del germe nei polmoni senza trattarlo, come ha paventato il mio centro? E’ un multiresistente, e’ patogeno immagino (quasi ovviamente), non vorrei che alla fine fosse anche solo lui a farci ricoverare per riacutizzazioni, vorrei sentire un’altra opinione. Grazie.

Risposta

Purtroppo non abbiamo molto da aggiungere a quanto si trova nella domanda del 28.12.10 Promixin (colistimetato > colimicina > colistina), Pseudomonas aeruginosa “mucoide”, Achromobacter xylosoxidans. Rimangono incertezze sul significato clinico di Achromobacter xylosoxidans, anche se vi sono recenti piccoli studi osservazionali che ne indicherebbero la capacità di indurre infiammazione polmonare simile a quella attribuita a Pseudomonas aeruginosa (1,2). Mancano ancora robusti studi longitudinali prospettici che meglio definiscano il ruolo patogeno di questo batterio. Va peraltro detto che esso è facilmente resistente agli antibiotici penicillina-derivati, ma ve ne sono molti altri cui è sensibile.

Nell’infezione cronica il trattamento aerosolico con colimicina è assai efficace sia contro Ps aeruginosa che contro A. xylosoxidans. Si sa peraltro che l’aerosol antibiotico continuativo nell’infezione cronica tiene bene sotto controllo in genere l’eccesso di carica batterica ma difficilmente eradica sia l’uno che l’altro. Non meraviglia infine che vi sia variabilità nel conteggio della carica batterica: non è che vi siano errori nella conta, ma normalmente la carica batterica complessiva nell’albero respiratorio può variare in dipendenza da vari fattori (i batteri hanno momenti di maggiore prolificità ed altri meno) e soprattutto il conteggio delle colonie batteriche viene fatto su un piccolo campione di sputo, che può contenere un numero di batteri diverso da un altro campione: un campione purulento può avere meno batteri vivi che non uno mucoso, e così via.

1. Hansen CR, et al. Inflammation in Achromobacter xylosoxidans infected cystic fibrosis patients. J Cyst Fibros. 2010;9:51-8.

2. Lambiase A, et al. Achromobacter xylosoxidans respiratory tract infection in cystic fibrosis. Eur J Clin Microbiol Infect Dis. 2011;30:973-80

G.M.


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