E’ noto che Pseudomonas aeruginosa, potente agente infettivo per l’apparato broncopolmonare FC, si difende dalle reazioni immunitarie dell’ospite e dagli antibiotici formando una barriera protettiva delle sue colonie, chiamata biofilm. Ed è questo un modo con cui il batterio persiste stabilmente nel tratto respiratorio e diventa resistente ai trattamenti. La ricerca corrente si dà molto da fare per individuare strategie che impediscano a Pseudomonas di costruirsi il biofilm o che siano in grado di distruggerlo per rendere il batterio libero e quindi attaccabile dagli antibiotici e dalle difese organiche. Una recente ricerca di un gruppo danese (1) ha individuato nell’estratto di ginseng uno dei possibili rimedi utilizzabili a questo scopo. Ginseng è una pianta di origine asiatica (Panax ginseng), che ha una lunga tradizione di impiego (soprattutto impiegata la radice) nella medicina orientale e che vanta effetti benefici a vario livello: il nome Panax, dal greco, sta per “panacea”, cioè rimedio per tutto. Sta crescendo oggi l’interesse per una serie di rimedi derivati da piante cosiddette medicinali e il ginseng non poteva essere trascurato. Il gruppo danese aveva già individuato che l’estratto di ginseng, somministrato a topi con infezione polmonare cronica da Pseudomonas aeruginosa, accelerava la rimozione del batterio dall’albero respiratorio. Nello studio attuale, condotto in vitro, il ginseng è risultato essere in grado di disperdere quasi completamente il biofilm di Pseudomonas in meno di 24 ore. In esperimenti su animali il trattamento con estratto di ginseng induceva una elevata distruzione (per fagocitosi) dei batteri da parte dei globuli bianchi.
Gli autori attribuiscono un tale effetto (dissoluzione di biofilm e fagocitosi aumentata) all’azione di stimolazione della motilità del batterio, che così uscirebbe dall’involucro protettivo, il biofilm, diventando preda delle difese immuni dell’ospite (pure forse stimolate dal ginseng) ed eventualmente degli antibiotici.
Il ginseng dunque può aprire la strada ad una nuova modalità di azione contro Pseudomonas, lasciando intendere che esso potrebbe rappresentare un utile alleato degli antibiotici nel trattamento dell’infezione polmonare cronica dovuta a questo batterio.
Questo non significa al momento dire che il ginseng possa essere introdotto nella pratica terapeutica. Non basta lavorare con estratti di radice ma bisogna arrivare ad isolare qualcuno dei principi attivi contenuti nella pianta, i “ginsenoidi”, trasformarli in farmaci, saggiarne gli eventuali effetti tossici ma anche terapeutici su modelli animali (possibilmente animali FC) e solo a quel punto passare a studi sull’uomo.
1. Wu H, et al. Effects of Ginseng on Pseudomonas aeuginosa motility and biofilm formation. FEMS Immunology & Medical Microbiology. 2011. doi:10.1111/j.1574-695X.2011.00787.x