Buongiorno,
ho letto con interesse la risposta data in merito all’utilizzo della Cpap per la fisioterapia respiratoria, soffermandomi in particolare su questo punto: “Dubitiamo che una radiografia del torace o un esame spirometrico possano dare una risposta specifica sull’efficacia di una pratica fisioterapica, anche se riconosciuta generalmente come efficace nel migliorare le condizioni respiratorie”. Io ho 31 anni, e un fev1 stabile attorno all’80% (nel corso degli ultimi due anni, in seguito all’assunzione di Orkambi ho avuto picchi superiori al 90%, dopo essere stata per oltre un decennio attorno al 65% costantemente in calo). La mia rx tomosintesi, effettuata un mese fa, dimostra però un peggioramento continuo, con numerose bronchiectasie e vasti addensamenti, cosa che trova riscontro nei miei sintomi (ad eccezione della spirometria): infatti da marzo ad adesso ho notato una fatica respiratoria decisamente maggiore e una produzione di muco superiore alla norma, tanto che per poter condurre la giornata normalmente (con l’aumentare del muco, compare anche la ben nota fastidiosa febbricola) ho avuto necessità di inserire una seduta di fisioterapia a metà giornata, aggiuntiva rispetto alle due standard. Gli esami del sangue non rivelano valori alti di PCR e la colonizzazione batterica presenta come di consueto solo MSSA (Stafilococco aureo meticillina-sensibile). Pertanto dal centro mi è stata proposta come soluzione un ciclo di revisione delle tecniche fisioterapiche allo scopo di tentare di risolvere gli addensamenti polmonari. Io non utilizzo più dispositivi, perché mi trovo bene con il drenaggio autogeno, e riesco a espettorare molto. Questo mi sembra in contrasto con quanto da voi scritto. Non è possibile andare a migliorare quanto emerge dalle immagini radiografiche soltanto con il perfezionamento delle tecniche fisioterapiche? Anche io sinceramente penso che, espettorando già molto, il problema sia l’aumentata produzione di muco per qualche ragione, e non la mia scarsa capacità di tirarlo fuori correttamente. Non sono del tutto convinta che la strategia proposta dal mio centro possa aver centrato il problema. Posso avere un chiarimento a riguardo?