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10 Novembre 2005

Sinusite in fibrosi cistica

Autore: Cludia
Domanda

Buon giorno, vorrei avere notizie relative a terapie se non curative almeno di sollievo per sinusite cronica. Il referto della Tc dei seni paranasali dice: Materiale flogistico-polipoide occupa pressochè totalmente i seni frontali ed i seni mascellari di entrambi i lati, impegnando lo hiatus semilunare. Ipertrofia della mucosa in corrispondenza delle cellule etmoidali e dei seni sfenoidali.

 

Risposta

Tutti (o quasi) i pazienti affetti da fibrosi cistica soffrono di sinusite cronica. Ciò è dovuto a molte cause che, talvolta da sole altre volte sommandosi, conducono a questa condizione patologica. L’aumentata viscosità delle secrezioni nasali, l’allergia, i fattori immunitari locali, il reflusso gastro esofageo, alcune condizioni anatomiche del setto nasale e dei seni paranasali sono, oltre all’infezione cronica,alcune di queste cause, sulle quali è possibile di volta in volta agire anche da un punto di vista terapeutico per migliorare la situazione clinica. Situazione clinica che non sempre è caratterizzata da una sintomatologia: nella maggioranza dei casi la sinusite cronica nella FC non si accompagna ad alcun segno particolare; altre volte invece è presente una cefalea, soprattutto al mattino, dolore facciale, scatenato dalla pressione digitale, secrezione nasali che si dirigono fastidiosamente in gola (rinorrea posteriore) determinando o innescando attacchi di tosse. Certamente dal coinvolgimento del naso e dei seni paranasali dipende la scarsa risonanza della voce di buona parte delle persone con FC.

La strategia terapeutica di base consiste nell’evitare l’aggravamento e le riacutizzazioni di un processo cronico. Quindi, fin da piccoli è bene abituarsi ad una accurata igiene nasale: allontanare con lavaggi nasali, abbondanti e frequenti (vere e proprie irrigazioni con peretta o siringa, ndr) le secrezioni è una delle cose più importanti che si possano fare. Questa procedura migliora il trasporto mucociliare (ovvero la detersione naturale che le cellule delle vie aeree effettuano normalmente) ma soprattutto, nei pazienti dove questo processo è rallentato o assente, evitando il ristagno, rende le fosse nasali meno suscettibili alle infezioni batteriche.

Quando però compaiono dei segni clinici, allora la terapia antibiotica mirata diventa il momento fondamentale del trattamento: sulla indicazione di un esame colturale effettuato dopo tampone nasale o sinusale verrà stabilita la terapia più idonea. Terapia mai troppo breve ma piuttosto prolungata, proprio per la difficoltà dei farmaci a raggiungere le anfrattuosità dei seni paranasali (un osso che prende il nome di “labirinto” etmoidale rende l’idea della complessità anatomica di questa zona del nostro organismo). Naturalmente, per stabilire la terapia più idonea, è importante effettuare alcune indagini specialistiche.

L’otorinolaringoiatra effettua molto spesso una fibroscopia nasale, esame ambulatoriale che, se condotto con cautela, non risulta molto fastidioso per il paziente, per stabilire la presenza o meno di polipi nasali o altre alterazioni che possono indurre a richiedere poi ulteriori esami diagnostici. Tra questi, la TC (o TAC) del massiccio facciale assume una importanza rilevante soprattutto per decidere se e quando intervenire eventualmente chirurgicamente.

In alcuni casi selezionati oggi l’otorinolaringoiatra può consigliare ed effettuare degli interventi in FESS (Functional endoscopic Sinus Surgery, ovvero una chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali), volti a drenare i seni paranasali, asportare i polipi nasali e trattare complicanze rare ma possibili, come la formazione di “mucoceli” (raccolte saccate di muco denso), che a volte, con la loro crescita lenta, chiudono progressivamente lo spazio respiratorio. Queste rare complicanze vanno identificate il più precocemente possibile in modo da poterle trattare con la minore invasività chirurgica possibile. Nel caso descritto nella domanda, l’analisi della TC, che parrebbe suggerire un trattamento possibile in FESS, dovrebbe essere completata da una fibroscopia nasale, per poi decidere con l’equipe dei curanti che seguono il caso, sulla base anche dell’insieme della situazione clinica generale, il trattamento migliore. La gestione della sinusite nella fibrosi cistica è infatti un problema importante che va affrontato da un “team” di lavoro (pediatra, otorinolaringoiatra, pneumologo, fisioterapista respiratorio). In questo modo un corretto approccio terapeutico medico potrà contribuire ad un mantenimento delle migliori condizioni possibili minimizzando le riacutizzazioni e la necessità del ricorso alla terapia chirurgica.

Bibliografia
1. Gysin C., Alothman GA, Papsin BC, Sinonasal disease in cystic fibrosis: clinical characteristic, diagnosis and management. Pediatr Pulmonol 2000; 30: 481-9.
2. Eggesbo HB, Sovik S, DolviK S et Al. CT characterization of inflammatory paranasal sinus disease in cystic fibrosis. Acta Radiol 2002;43(1):21-8
3. Rowe-Jones JM, Mackay IS, Endoscopic sinus surgery in the treatment of cystic fibrosis with nasal polyposis. Laryngoscope 1996;106:1540-44

 

Maurizio Di Cicco, Clinica Otorinolaringoiatrica Dirigente Medico in Otorinolaringoiatria, Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena IRCCS, Consulente ORL Centro Fibrosi Cistica Milano


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