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3 Novembre 2009

“Tappo di muco” cervicale e fecondazione assistita

Autore: Astra
Domanda

Sono una donna affetta da fibrosi cistica con un quadro clinico assai buono. Vorrei avere un bambino ma il ginecologo mi ha diagnosticato un tappo di muco che non permette il passaggio degli spermatozoi: oltre alla fecondazione assistita non ci sono dei medicinali che possono sciogliere tale barriera?

 

Risposta

Non ci risulta che ci siano farmaci in grado di sciogliere il tappo di muco che alcune donne con FC presentano a livello del canale cervicale (il canale cervicale è la parte inferiore dell’utero comunicante con la vagina). Nelle donne senza FC il muco presente in questa sede è più ricco d’acqua e raggiunge una particolare fluidità nei giorni dell’ovulazione. In questo modo è favorito il passaggio e la risalita degli spermatozoi fino a livello della tuba uterina, dove in genere si trova l’ovocita, che viene così fertilizzato.

Nelle donne con FC (non si sa quante), il muco cervicale può essere molto denso e impedire l’ingresso degli spermatozoi. Non si sa però se questo sia il solo problema che a volte rende difficile l’avvio di una gravidanza. Infatti, più di recente è stato dimostrato che, sempre per effetto del gene CFTR difettoso, anche il fluido prodotto dalle cellule della parete interna dell’utero presenta delle caratteristiche che riducono la capacità degli spermatozoi di fertilizzare l’ovocita (1) .

Ci siamo occupati anche in passato del problema del “tappo di muco”, perchè ci erano state chieste informazioni a proposito di un mucolitico che fa parte di una linea di medicinali per il raffreddore e la tosse (Robitussin), prodotti da una casa farmaceutica americana (Wyeth). Infatti, uno sciroppo mucolitico della linea Robitussin, contenente una sostanza chiamata guaifenesina, è ancora pubblicizzato sul sito fertilityplus.org: preso per bocca fluidificherebbe anche il muco cervicale e aumenterebbe le probabilità di gravidanza (in tutte le donne, non solo quelle affette da FC). Ma non viene riportata nessuna esperienza scientifica in grado di confermare l’offerta pubblicitaria. Noi avevamo trovato due segnalazioni in letteratura, di scarsissimo valore. Francamente crediamo non esistano assolutamente prove a favore di questo impiego, nè passate nè attuali.

Ci sono invece segnalazioni sempre più frequenti di donne con FC che ricorrono alle tecniche di fecondazione assistita per avere un bambino (2). Queste tecniche sono sostanzialmente due, molto diverse fra di loro: l’inseminazione in utero e la fertilizzazione in vitro. La prima prevede che il seme sia introdotto (con una procedura che si esegue ambulatoriamente) in utero all’epoca dell’ovulazione, superando così, nel caso della donna FC con questo problema, la barriera del muco cervicale. Se con tale manovra l’ovocita viene fertilizzato, l’embrione può poi “naturalmente” impiantarsi in utero. La seconda tecnica è più complessa per vari motivi, prevede che la fertilizzazione dell’ovocita da parte dello spermatozoo avvenga in provetta e siano prodotti embrioni al di fuori dell’utero, e poi in utero vengano “impiantati “. Si chiama anche FIVET : Fecondazione in Vitro e Embrio Transfert.

1) Chan HC, et all “Critical role of CFTR in uterine bicarbonate secretion and the fertilizing capacity of sperm” Mol Cell Endocrin 2006;250(1-2):106-13
2) Odegaard I, et all “Prevalence and outcome of pregnancies in Norwegian and Swedish women with cystic fibrosis” Acta Obstet Gynecol Scand 2002; 6:689

Vedere anche in “Domande e risposte” su questo sito: Ipofertilità nelle donne FC, 08/08/2006; Infertilità femminile, 09/11/2004; Robitussin, 12/11/2004
In Progressi di Ricerca: Proteina CFTR nella mucosa uterina e ridotta fertilità femminile in CF, 26.04.05

 

G. Borgo


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