C’è un numero crescente di studi che dimostrano come la presenza di sostanze tossiche rilasciate dalle sigarette e depositate su pelle, vestiti e superfici può rappresentare un rischio significativo per la salute. Si parla di fumo di terza mano ed è una sottocategoria del più noto fumo passivo, detto fumo di seconda mano.
I danni da fumo di terza mano sarebbero simili a quelli provocati dal fumo passivo e i soggetti più a rischio sono i bambini (qui e qui alcuni studi scientifici, noi ne abbiamo parlato tempo fa qui).
Il fumo di terza mano è dato dall’inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle delle sostanze provenienti dal fumo di tabacco depositate sui tessuti, come vestiti, tappeti e tende, e sulle superfici, come i mobili. In genere vi entriamo in contatto in ambienti frequentati dai fumatori, come le case, i locali pubblici, gli uffici, i mezzi di trasporto: il fumo di terza mano può perdurare per ore dopo lo spegnimento di una sigaretta.
Tuttavia non è ancora chiaro, anche perché molto difficile da dimostrare, se anche solo stando vicino a una persona che ha appena spento l’ultima sigaretta si entra in contatto con il fumo di terza mano, ed eventualmente per quanto tempo; se al contrario è necessario, e quanto prolungato deve essere, un contatto stretto (tracce di fumo di terza mano si trovano anche su mani, viso, baffi, barba); se un lavaggio dei vestiti è sufficiente per evitare qualsiasi rischio.
Per quanto riguarda la situazione di chi ci scrive, non ci sono evidenze scientifiche per pensare che il fumo di terza mano sia l'origine delle bronchiectasie descritte. Pur riconoscendo che la bambina FC non dovrebbe essere esposta a tali sostanze e che il fumo di terza mano è dannoso anche per coloro che non hanno la FC, qui è di gran lunga più probabile che le bronchiectasie siano l’espressione precoce della malattia. Queste manifestazioni sono state documentate anche in bambini molto piccoli e senza tosse o altri sintomi respiratori e, secondo molti studi, il tessuto che costituisce la parete dei bronchi FC è soggetto a uno stato infiammatorio precoce anche in assenza di infezioni batteriche o virali. In altre parole viene prima l'infiammazione e dopo l'infezione, il contrario rispetto ai soggetti non FC. Sarebbe questa la causa predisponente alla dilatazione dei bronchi di piccolo e medio calibro in bambini FC di pochi anni d'età.
Vogliamo aggiungere che l'apparato broncopolmonare del lattante e del bambino ha
notevoli capacità di recupero e di rigenerazione delle sue strutture e non è detto che questi danni bronchiali iniziali debbano persistere o peggiorare. Molto dipende da quanto si riuscirà a controllare l’infezione respiratoria e a tenere le vie respiratorie libere da secrezioni stagnanti.