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2 Aprile 2024

Il risultato “borderline” del test del sudore nei primi anni di vita può cambiare

Autore: Fabio
Domanda

Buongiorno, ho una figlia di quasi 6 anni alla quale è stata diagnosticata la fibrosi cistica alla nascita con due mutazioni R117C con polimorfismo 7T/7T. Nei due test del sudore eseguiti ha sempre avuto valori del cloro pari a 38 e 37, mentre l’ultimo eseguito un mese fa ha rilevato 60 e 69. FEV1 pari a 122 mentre espettorato e elastasi normali. Una sola volta ha avuto Pseudomonas circa 2 anni fa, debellata con terapia antibiotica. Dai vostri dati inerenti questo gene vorrei capire come mai questo aumento del test del sudore e quali possono essere le conseguenze e il suo decorso. Grazie.

Risposta

La mutazione R117C presente in doppia copia nel genotipo di questa bambina (R117C/R117C) è una mutazione abbastanza rara. Il database internazionale cftr2.org la definisce come mutazione certamente causante malattia quando combinata con un’altra mutazione anch’essa patogena e raccoglie una casistica di 142 soggetti con almeno una mutazione R117C nel genotipo. Essi hanno caratteristiche cliniche particolari: spesso conservano anche in età adulta sufficienza pancreatica e funzionalità respiratoria discreta e, per quanto riguarda il test del sudore, presentano mediamente valori di cloro che rientrano nella fascia patologica, ma non raggiungono mai livelli elevati. Queste caratteristiche si possono spiegare anche in base agli effetti di R117C sulla sintesi e sul funzionamento della proteina CFTR: è una mutazione “con funzione residua”, vale a dire permette la produzione di una quantità di proteina CFTR che conserva un residuo funzionamento come canale del cloro (la proteina viene processata e arriva a collocarsi sulla membrana della cellula, però una volta lì presenta una modesta capacità di trasportare ioni cloro).
Tutte queste informazioni, caratterizzanti R117C come mutazione spesso “benigna”, sono in linea con il quadro clinico presentato fino a qui dalla bambina; inoltre, anche se non si sa molto sull’argomento, è ragionevole ipotizzare che il passaggio del cloro dal range dei valori “borderline” a quello dei valori patologici non abbia una relazione particolare con l’andamento della malattia. Rappresenta però la conferma definitiva della diagnosi, già fatta alla nascita.

Circa la variabilità dei risultati del test del sudore possiamo dire che in linea di massima la concentrazione di cloro nel sudore può avere oscillazioni nel tempo nello stesso soggetto, ma entro limiti che difficilmente fanno cambiare la fascia di collocazione quando questa è chiaramente positiva o negativa. Però se i valori appartengono al range “borderline”, soprattutto nell’infanzia è possibile che un test del sudore passi dai valori “borderline” (30-59 nei primi 6 mesi o 40-59 mMol/L dopo i 6 mesi) a valori positivi (oltre 60 mMol/L). Ne abbiamo parlato qui.
Un progetto di ricerca finanziato da FFC Ricerca (questo) ha studiato in particolare il problema e confermato questi dati. Per questa ragione le linee guida nel caso di valori borderline sottolineano l’importanza di ripetere il test del sudore circa una volta all’anno nei primi anni di vita.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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